“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara tra le peggiori citta' d'Italia in tema ambientale
Lo studio di Legambiente certifica il gap del capoluogo adriatico per quanto riguarda il solare termico e il fotovoltaico pubblico
PESCARA TRA LE PEGGIORI CITTA' D'ITALIA IN TEMA AMBIENTALE. Pescara tra le peggiori città d'Italia in tema ambientale. A certificarlo non è l’edizione n.27 di Ecosistema urbano, l’indagine condotta da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia sullo stato di salute dei capoluoghi di provincia italiani, che fa emergere un dato allarmante per la nostra città, precipitata al 102° posto su 104 Comuni.
“Dalla posizione 75 del 2018, Pescara è scesa all’82ima nel 2019 per precipitare miseramente al 102° posto nel 2020, classificandosi dopo città come Napoli, Taranto, Catania, a dimostrazione che per essere "green" non basta avere la Lega seduta nei banchi di Governo della città” – commenta la capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Pescara Erika Alessandrini. “Il valore dei parametri di aria, acqua, rifiuti, mobilità ed ambiente, che riassumono la qualità ambientale della nostra città, testimoniano il fallimento dell’amministrazione Masci, proprio in quegli ambiti che il sindaco aveva sempre dichiarato di ritenere prioritari nel suo mandato".
Passando in rassegna i singoli indicatori, Pescara è 71° per quanto riguarda il solare termico ed il fotovoltaico pubblico, 101° per la concentrazione media di biossido di azoto nell’aria, 102° per la concentrazione di Pm10, 102° per il numero di giorni di superamento della media dei valori di Ozono, 88° per l’offerta del trasporto pubblico in termini di chilometri percorsi dalle vetture del TPL in rapporto al numero di abitanti, 79° per la produzione di rifiuti urbani pro capite, 90° per la percentuale di raccolta differenziata raggiunta.
“Una città paralizzata, priva di slanci ed inventiva per trovare soluzioni all’inquinamento dell’aria che continua ad attanagliarci, alla cementificazione del territorio e allo scarso valore percentuale di raccolta differenziata. Ambiti di assoluta immobilità politica per i quali sembra inesistente una rappresentanza in Giunta, tanta l’inefficacia e l’inconsistenza di atti ed azioni”, prosegue la consigliera.
“Sono dati che chiaramente rendono l’idea della superficialità e dell’inadeguatezza amministrativa della giunta Masci, incapace di andare oltre i vuoti proclami della propaganda, come quelli di una politica plastic-free ridotta a qualche borraccia ed erogatore d’acqua nei palazzi comunali.” proseguono i pentastellati Paolo Sola, Massimo Di Renzo e Giampiero Lettere. “La pandemia, che ormai dai primi mesi del 2020 condiziona in modo determinante le scelte della politica, i comportamenti sociali e l’economia, altrove è riuscita ad imprimere una forte accelerazione a processi virtuosi già in atto in ambito ambientale, mentre Pescara, guidata dal centrodestra, è purtroppo diventata una delle peggiori città d’Italia, grazie ad una politica protesa esclusivamente alla ricerca di consenso immediato, in particolare di chi è contro le piste ciclabili, il trasporto pubblico e la sostenibilità ambientale. Diventare fanalino di coda sul tema dell'ambiente e quindi della vita, per il Movimento 5 Stelle rappresenta un oltraggio a Pescara e ai suoi cittadini, ma forse in maggioranza c'è chi sotto sotto esulta per aver impresso la svolta che la destra pescarese ha sempre voluto e cercato”.
Redazione Independent