“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara, 'io vivo con te'
Il mio ringraziamento al Maestro Zdenek Zeman, ai ragazzi e a tutta la città che ci hanno regalato emozioni uniche
LA FELICITA' - Sono felice. Felice più di ogni altra volta, felice e basta, nel senso più puro della parola, e non è che la mia sensazione sia tale solo perché si tratta dell’ultima arrivata nell’ordine di tempo. La felicità che provo oggi è quella che avvertirò per sempre quando ricorderò ciò che è accaduto quest’anno. La conquista della serie A è solo la punta dell’iceberg di una emozione continua durata quasi un anno, dettata sì dalle imprese, ma soprattutto dagli uomini che le hanno rese possibili. Per me le persone sono la componente più importante del gioco del calcio, vera e propria metafora della realtà: abbasso gli individui visti solo come atleti (comunque eccezionali nel nostro caso), viva il singolo, il suo spessore morale e la sua capacità di diventare parte attiva di un gruppo di lavoro, di amici e di vita. Viva chi riesce a regalare un sogno a una sola persona, figuriamoci uno a un’intera comunità. Viva l’integrità morale, viva i fabbricanti di emozioni e chi sa emozionarsi a sua volta. Viva le lacrime, la gioia, i canti, gli eccessi. Viva la vita, espressa attraverso i sentimenti di chi la vive appieno e senza calcoli extra. Viva il nostro Maestro, i nostri ragazzi, quelli dentro al campo e quelli sugli spalti. Viva la nostra Pescara.
Personalmente non posso dire che Zdenek Zeman mi abbia insegnato i valori della lealtà, dell’abnegazione, dell’umanità, del rispetto, della giustizia e chi più ne ha più ne metta: a questo ci hanno pensato i miei genitori. Certamente, invece, mi ha insegnato che è possibile metterli in pratica anche in un mondo considerato sporco, e nel quale è difficile restare immacolati. I soldi non sono tutto. Conta l’impegno che profondi nel tentare l’impresa, la dignità con la quale accetti le sconfitte, la soddisfazione che accompagna i successi, la gioia con la quale abbracci la gloria. I soldi in questo non c’entrano poco. Certo, ci sono e sono tanti, danno carburante alla macchina che fa reggere il giocattolo, ma nulla di più. Qui si parla di un uomo, un uomini vero, anzi forse del migliore uomo che mai abbia appoggiato le sue terga sulla panchina biancazzurra. Di un uomo che con il silenzio e la forza del suo sguardo, con la sua spaventosa personalità, con la sua simpatia e intelligenza, le sue capacità, i suoi sentimenti, le sue lacrime e la sua integrità ci ha fatti innamorare. Qui si parla di un gruppo di ragazzi fuori dal comune, dal primo all’ultimo. Qui si parla di una città tornata a fare una doccia dopo anni di cammino nel fango. A volte ho sentito dire a qualcuno frasi come ‘Vivo per te’, rivolte al nostro Pescara. Io credo sia più corretto dire ‘Io vivo con te’, perché rende maggiormente l’idea prima della quotidianità della sofferenza e poi della gratificazione provate dopo una lunga rincorsa terminata domenica 20 maggio 2012. Quindi concludo con un semplice grazie, l’ennesimo di una vera e propria pioggia di grazie degli ultimi giorni, rivolto al nostro amato Maestro Zdenek, ai nostri amati ragazzi in campo e all’anima biancazzurra che tutto fa muovere, la nostra amata Pescara.
Fernando Errichi