“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara, ex interinali Attiva: "Non ce ne andiamo da qui"
I lavoratori dicono no all'invito del sindaco Alessandrini a sospendere il presidio: "Passeremo la Pasqua in tenda"
NON SE NE VANNO. Gli ex interinali di Attiva rispondono no all'invito del sindaco di Pescara a lasciare il presidio di piazza Italia, che va avanti da quasi tre mesi, e annunciano che trascorreranno Pasqua e Pasquetta nelle tende sistemate davanti a Palazzo di Città. Ieri il sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini, aveva invitato i manifestanti a sospendere il presidio perché "il limite del dissenso è stato ampiamente superato", anche in vista della visita in città, il prossimo 6 aprile, dell'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia John Phillips. Ma i lavoratori della società municipalizzata che si occupa della pulizia della città - 70 persone a cui, dopo otto anni di lavoro interinale, non è stato rinnovato il contratto - non ci stanno.
"Ovviamente preferiremmo essere a casa - dicono - ma se siamo qui un motivo c'è. Non possiamo accettare che il primo cittadino cerchi di farci passare per persone irrispettose delle istituzioni".
L'INTERROGAZIONE DEL NCD. Giorni fa il gruppo del NCD al Comune di Pescara ha presentato in consiglio comunale un’interrogazione urgente per sapere come Alessandrini intenda risolvere le problematiche connesse agli ex lavoratori di Attiva e come intenda intervenire riguardo all’aumento dei picchi di produzione del periodo aprile-settembre.
“A distanza di 60 giorni dal presidio permanente degli ex interinali di Attiva, iniziato il 9 gennaio scorso, il futuro lavorativo degli ex lavoratori rimane ancora una vera e propria incognita – si legge nell’interrogazione – A tutto ciò si aggiunge il fatto che tra qualche giorno (31 marzo) andranno in scadenza sia tutti i contratti interinali attualmente in essere sia l’appalto con l’Agenzia interinale interessata al reperimento di mano d’opera”. Ncd ricorda inoltre che “nel consiglio comunale del 15 febbraio è stato votato un ordine del giorno che invitava, previa verifica, l’Amministrazione a trovare una conciliazione con gli ex interinali di Attiva”.
VOGLIONO SAPERE. Dunque i consiglieri Guerino Testa, Alfredo Cremonese e Massimo Pastore chiedono “di conoscere le ultime novità per quanto concerne il futuro lavorativo degli ex lavoratori di Attiva” e di “essere informati su come Attiva S.p.a dal 1° aprile selezionerà i lavoratori necessari per far fronte ai picchi di produzione che si verificano durante il periodo aprile-settembre”. Nelle scorse settimane, invece, il coordinatore cittadino di Forza Italia, Guido Cerolini, ha chiesto al Comune di attivare una linea di Pronto Intervento Sociale per le famiglie dei 65 lavoratori ex interinali di Attiva, con un censimento di necessità quali spesa familiare, spese scolastiche, trasporto pubblico gratuito per eventuali minori a carico, "per non aggravare l'emarginazione inevitabile in seguito alla perdita del lavoro". Come si diceva, da oltre due mesi le 65 famiglie dei precari sono accampate sotto Palazzo di Città per manifestare la loro disperazione per la perdita del posto di lavoro.
Redazione Pescara