“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara e l'Italia sotto shock per l'omicidio del piccolo Maxim
L'assassino, Massimo Maravalle, 47enne informatico, ha solo detto in Questura di essere stato colto da un raptus. Il bambino era adottato due anni fa
"Quando un bambino muore è una tragedia per tutti. Lo è doppiamente quando la sua morte è provocata da un gesto come quello di cui siamo venuti a conoscenza oggi. Un gesto che ha distrutto una e tante vite, suscitando dolore e stupore nella comunità intorno alla famiglia". Sono queste le parole del primo cittadino di Pescara, Marco Alessandrini, sulla terribile notizia di cronaca nera che ha sconvolto la città e la nazione.
Maxim, solo cinque anni, è stato soffocato dal padre, il tecnico informatico Massimo Maravalle (47), in cura da uno psichiatra da diverso tempo. Il bambino era stato adottato due anni fa.
La famiglia Maravalle era seguita, come lo sono tutte quante le coppie che entrano a far parte della rete delle adozioni, dai Servizi Sociali del Comune di Pescara.
"Dalle notizie finora avute - rivela il sindaco - non risultano segnalazioni relativamente alla famiglia in questione, né episodi che avrebbero potuto allarmare circa il comportamento dei genitori e le rispettive capacità genitoriali e di accoglienza. E’ un epilogo che lascia tutti senza parole. Umanamente, e nel rispetto delle famiglie che ricorrono all’istituto dell’adozione, oltre a ulteriori approfondimenti sul caso in questione, auspico che i controlli che so essere già scrupolosi su pratiche simili, siano ancora più sensibili da qui in avanti, comunque confidando nella professionalità di quanti, ai vari livelli, hanno seguito la storia del provvedimento di adozione e della coppia in questi anni”.
L'assassino ha confessato il delitto agli agenti della Squadra Mobile condotta dal dott. Piefancesco Muriana. Ora l'uomo è in carcere a San Donato, in isolamento e guardato a vista
Redazione Independent