“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara colabrodo perde ancora
I biancazzurri sbandano paurosamente con la Juve Next Gen e perdono 4-3
PLIZZARI: qualche grande intervento durante la partita, ma anche quattro palloni da dover ripescare nella rete al termine della stessa. Partita altalenante da parte del portiere biancazzurro che purtroppo ha davanti una difesa con la quale dover fare i conti settimanalmente, e questa è una certezza negativa. Probabilmente avrebbe potuto fare di più in occasione del primo gol della Juve NG quando subisce da fuori area al primo tiro in porta avversario. Voto 6
PIERNO: la sua partita dura un tempo, il migliore dei due giocati dai biancazzurri. Viene cambiato durante l'intervallo da mister Zeman forse per questioni fisiche (Floriani è più agile), ma poi la squadra si disunisce. Il suo lavoro nella prima frazione di gioco è costante e non permette mai all'avversario di essere pericoloso sulla sua corsia. Voto 5,5
MESIK: gara da dimenticare per il centrale biancazzurro che soffre l'assenza al suo fianco sia da parte di Brosco che di Pellacani. Per lui anche un’espulsione evitabile in pieno recupero, proprio quando i biancazzurri avrebbero dovuto gremire l'area avversaria con palloni alti. Quello che accade nella testa dei giocatori, tuttavia, resta nella loro testa. Voto 4
DI PASQUALE: in un certo qual modo abbiamo capito per quale motivo mister Zeman aveva preso posizione negativa riguardo il suo utilizzo. Più volte in confusione, resta sotto accusa per aver permesso agli ‘avanti’ avversari di fare quello che si è voluto in area adriatica soprattutto sui palloni alti. Mancano le sue chiusure e il Pescara ne prende quattro da una compagine modesta. Voto 4
MORUZZI: partita senza guizzi positivi per il terzino che, nella bigia Alessandria, si confonde perfettamente con l'ambiente circostante diventando anch'egli di una delle famose cinquanta sfumature di grigio senza però far eccitare nessuno. Prestazione sottotono anche in fase offensiva: mancano all'appello le cavalcate alle quali aveva abituato nelle prime partite giocate con la maglia degli abruzzesi. Voto 4.5
SQUIZZATO: un solo tempo giocato da protagonista non basta contro i bianconeri. Sembra non avere i novanta minuti nelle gambe: parte bene, poi si affievolisce fino ad abbandonare la scena e, di conseguenza, il campo. Sostituito da Tunjov a poco più di un quarto d'ora dal termine quando la frittata era quasi completa. Voto 5
ALOI: in campo con la fascia di capitano al braccio, gioca bene un tempo per poi dare spazio al centrocampo avversario. Il momento no, alternato da poche situazioni positive, non fa che alimentare le voci che lo vedono in partenza da Pescara. Personalmente noi non ci priveremmo del giocatore che comunque dimostra la sua serietà ogni settimana. Voto 5
DAGASSO: anche per lui la partita dura un tempo per poi sparire o quasi nella ripresa. Durante la prima frazione di gioco dà l'impressione di poter dare un grande apporto alla causa biancazzurra: è mobile, agile e si getta su ogni pallone con la giusta foga, salvo poi spegnere il proprio entusiasmo quando il gioco si fa duro, cioè quando i veri duri iniziano a giocare. Il ragazzo si farà, ma per il momento deve accettare la sconfitta. Voto 5.5
CANGIANO: parte come una freccia, segna con bravura il primo gol che dà il vantaggio iniziale al Pescara, poi ha sul piede il pallone buono per il raddoppio, ma non riesce ad inquadrare la porta dal limite e il suo pallone esce di un nonnulla sul fondo. Da quel momento cambia la gara dei biancazzurri che non raddoppiano, ma subiscono il ritorno di fiamma della Juve Next Gen che va in rete alla prima occasione. Voto 6
CUPPONE: può cambiare il colore di capelli scendendo in campo ad Alessandria con un biondo platino alla Theo Hernandez, ma il risultato non varia. Si danna l'anima nel primo tempo, ma anche nel secondo, con grande generosità, arrivando anche alla marcatura dopo una splendida azione in collaborazione con Merola. Peccato che gli sforzi dell’attacco non siano supportati da una difesa all'altezza. Voto 6
MEROLA: combattente senza dubbio, sfortunato senza dubbio, perdente senza dubbio. Un suo gran bell'assist per Cuppone dà l'impressione di poter riportare in auge il Pescara, ma i suoi sforzi vengono perennemente annullati dalla difesa colabrodo. Difficile dare i voti agli attaccanti biancazzurri dopo 3 gol in trasferta è una sconfitta sul groppone. Voto 6
FLORIANI: gioca il tempo peggiore del Pescara, soffrendo relativamente sulla sua fascia. Impossibile, tuttavia, non considerarlo parte del peggior reparto della squadra, capace di prendere 4 pappine con la Juve Under 23. Lui e per i compagni di difesa dovranno recitare almeno 4 Padre Nostro e altrettante Ave Maria, una per gol subito. Voto 5
TOMMASINI: se c'è o non c'è in campo, la situazione non cambia. Anzi, è probabile che se non ci fosse andrebbe meglio. Svogliato, apatico è quasi mai nel vivo dell'azione. Non è certo uno di quelli che si armano e vanno in missione con coraggio. Giusto pensare di fargli cambiare aria per ritrovare se stesso lontano dall’Adriatico. Voto 4
MILANI: per lui un quarto d'ora più recupero, tra i peggiori quarti d'ora più recupero della stagione del Pescara. Milani fa parte di quel reparto che puoi cambiare l'ordine degli addendi, ma il risultato non varia. Voto 5
TUNJOV: gioca uno spezzone di partita. Ha il merito di restare freddo quando colpisce in pieno recupero, segnando un calcio di rigore rivelatosi inutile. Nel momento del forcing, invece di metterla ‘in the box’ dopo aver atteso la salita di Plizzari in area avversaria, decide di scambiare il pallone col compagno vicino inducendo l'arbitro a fischiare la fine della partita. Scellerato. Voto 5