“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara bombardata dalla grandine: auto distrutte, milioni di danni, 18 feriti
Scene da apocalisse nel capoluogo adriatico sconvolto dalla tempesta abbattutasi sulla costa. Fiumi d'acqua ovunque, garage affondati, cittadini inferociti
PESCARA BOMBARDATA DALLA GRANDINE: AUTO DISTRUTTE, MILIONI DI DANNI, 18 FERITI. L'apocalisse si è scatenata nella tarda mattinata di ieri, mercoledì 10 luglio. Una violenta bufera di pioggia e grandine, grossa come meteoriti o piccoli meloni, ha flagellato devastandola, per alcune ore, tutta la costa adriatica ed anche l'interno nella distruzione, nella creazione di disagi ed anche producendo dei feriti. Pescara si sta riprendendo, ma il conto del giorno dopo è durissimo: tetti distrutti, migliaia di macchine inservibili, asfalti dilaniati, negozi allagati, merci da buttare, case allagate etc etc. Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio è in summit coi primi cittadini della nostra terra per discutere il piano di azione con specifico riferimento ai risarcimenti. Lo Stato dovrebbe darci una mano attraverso l'accoglimento della richiesta di stato di calamita' naturale. Ieri sera, il Ministro per il Sud Barbara Lezzi, ha diffuso un comunicato stampa nel quale ha espresso "preoccupazione e vicinanza nei confronti dei cittadini e delle amministrazioni che oggi (Ndr, ieri) in particolare lungo la costa adriatica, sono stati colpiti da una violenta ondata di maltempo. Le immagini che giungono in queste ore da quei territori sono davvero impressionanti e la situazione appare particolarmente difficile in Abruzzo, dove la violenta grandinata avvenuta a Pescara purtroppo, oltre ai danni, ha causato diversi feriti. Sono certa che, laddove se ne dovesse riscontrare la necessita' , il governo interverra' e fara' sentire la sua presenza". Una parte della politica ha accusato la scarsa diffusione dell'allerta meteo ma questo, secondo noi, non e' il momento di fare polemica.
Redazione Independent