“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
PARTITA DI CALCIO? NON SOLO! - Quando una partita di calcio ha dentro di sé le motivazioni del Pescara-Torino che ci apprestiamo a vivere, bene, è proprio il momento nel quale si deve evitare di parlare di una semplice partita di calcio. Il Pescara-Torino di oggi è un miraggio o una allucinazione sicuramente per tutti i biancazzurri, ma non escludiamo che venga vissuta con una certa ansia anche dai granata. Pescara-Torino è una partita inseguita come una stella cometa, rappresenta un passo più in là sul bordo del precipizio, quell'attimo tra la vita e la morte. Un sogno, forse un incubo, al quale però tutti vorremmo partecipare.
IL D-DAY - Il giorno è arrivato: in 20.000 hanno risposto 'presente', ma quanti non sono stati accontentati! Si parla, infatti, di almeno un raddoppio delle richieste di biglietti, che ovviamente non possono essere soddisfatte. Chi ci sarà dovrà ritenersi fortunato. Fortunato di poter assistere a un autentico show che ricalca la vita vera: il meritevole, in questo caso il Pescara, ad inseguire il blasone, il Toro. Bene, è giunto il momento di ribaltare questa casta, di guardare tutti dall'alto verso il basso, e non per uno scampolo di giornata. È il momento di spiccare il volo e dare una mazzata a tutte le inseguitrici, per ribadire, se fosse necessario, che il Pescara quest'anno vuole appropriarsi di questa benedetta A. Già, la A. E pensare che tutto è iniziato la scorsa estate, da quell'ultima lettera dell'alfabeto, oggi la più amata: quella Z di Zdenek Zeman sotto la quale oggi siamo tutti in preghiera.
Fernando Errichi