“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara, Confcommercio plaude l’avvio dei lavori al teatro Michetti
Aria di grandi opere nel capoluogo adriatico. Danelli esulta: "Plaudiamo". E a quanto pare anche la Città della Musica, finalmente, ripartirà
E ADESSO NE PARLANO LORO. A un anno esatto dalla nota inviata al sindaco di Pescara, ai consiglieri comunali e al Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, la Confcommercio apprende “con soddisfazione” che saranno a breve avviati i lavori per la riapertura dello storico Teatro Michetti, che da anni ha abbassato la saracinesca. Il Presidente della Confcommercio Pescara, Franco Danelli, dichiara:
“Plaudiamo l’intervento della Regione Abruzzo che, in accordo con il Comune di Pescara, ha inteso destinare cospicue risorse per il recupero di un edificio storico della nostra città. La nostra iniziativa dello scorso anno nasceva prorpio dalla convinzione che una città che non riesce a preservare e valorizzare la sua memoria storica, i suoi luoghi della cultura e il suo patrimonio architettonico è una città che non ha futuro ed inevitabilmente votata alla decadenza. Il Teatro Michetti è tutto questo insieme, è una parte significativa della storia di Pescara, ma è anche il luogo dove si sono esibiti Totò e Macario così come è un esempio fulgido del periodo liberty, ed è quindi un simbolo a cui la nostra città non può e non deve rinunciare. Si tratta tra l’altro di un tassello del più ampio progetto di riqualificazione e rilancio del Centro Storico di Pescara ossia di quella zona del nostro territorio in cui sono concentrati i luoghi natali di D’Annunzio e Flaiano ma anche tanti musei cittadini, dal Cascella alle Genti d’Abruzzo, e altri edifici storici come il Circolo Aternino. La nostra iniziativa “Riapriamo il Teatro Michetti” diviene oggi realtà e diviene anche e soprattutto il segnale di una città che non si vuole arrendere che vuole ripartire dalle sue radici per rialzare la testa”.
LA CITTA' DELLA MUSICA. Ancora più interessante, poi, lo stato dell'arte della Città della Musica, opera annunciata ormai più di dieci anni fa dall'amministrazione "D'Alfonso I" e non ancora portata a compimento, anche perchè - ma questo lo sostengono le malelingue, non certo noi - la giunta Mascia non aveva alcuna intenzione di concludere un intervento che non aveva nè progettato nè tantomeno voluto. Ora però a Palazzo di Città sono tornati i "progressisti", e quindi ne vedremo delle belle. Lo ha garantito il Faraone in persona. E sarebbe pure ora.
Federico Di Sante