“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Pescara, Blasioli: "Il Comune deve demolire palazzo Michelangelo"
Il presidente del Consiglio comunale invita l'amministrazione a disfarsi in tempi brevi dell'ecomostro sulla Riviera Nord
BLASIOLI: “IL COMUNE DEVE DEMOLIRE PALAZZO MICHELANGELO”. “Doveva essere un bel palazzo, alto ed imponente, sull'affascinante riviera pescarese. Ma in molti hanno pensato che, in fondo, a tutto c’è un limite e spulciando tra le carte hanno scoperto che quell’ennesimo mostro di cemento armato là non poteva affatto sorgere" . Queste le parole del presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli.
DEVE ESSERE ABBATTUTO DAL 2006. La procedura è stata avviata dall’allora sindaco Luciano D’Alfonso nel giugno del 2008, ma ad oggi, quando sono trascorsi altri sette anni, lo scheletro di cemento in riva al mare di proprietà dell’Immobiliare Michelangelo è ancora al suo posto. "La sola possibile reazione possibile all'abuso è la demolizione – afferma Blasioli –. Non fosse altro perché una città come Pescara non merita un simile ecomostro sulla sua meravigliosa riviera".
SENTENZA IMPUGNATA. "Insomma una classica storia all'italiana tutta pescarese, l’ennesima puntata di una battaglia legale che va avanti da anni contro l’edificio che la ditta Michelangelo non è mai riuscita a realizzare – continua Blasioli -. Una sentenza del Tar, confermata nel 2008 dal Consiglio di Stato, ha annullato la licenza di costruzione rilasciata dal Comune e prescritto la demolizione totale dell’edificio. Ma l’ordinanza di abbattimento è stata impugnata per un errore e così ora siamo nuovamente ad attendere una nuova ordinanza, che richiedo con la massima celerità. Il Comune infatti non si può assolutamente permettere esborsi di questo tipo, in un momento in cui proprio i nostri cittadini sono chiamati a sforzi enormi per far fronte ad una tassazione elevata frutto di una condizione economica disastrata. Ecco questa è una delle ipotesi per cui una celere condotta amministrativa potrebbe ridare fiducia alla città ma determinare anche una riduzione dei costi per lente. Per tali ragioni chiedo che questo appello possa trovare il giusto spazio nell'agenda politica della nostra amministrazione. Voglio ricordare che per Punta Perotti, l'ecomostro barese, la città di Bari impiegò 11 anni dalla realizzazione per abbatterli mentre qui siamo già ben oltre. Occorre dare esecuzione alla sentenza di abbattimento, con una ordinanza che regga al vaglio dei tribunali, ma soprattutto occorre dare un segnale forte alla città che comprenda che chi sbaglia paga".