“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Paura della Rivoluzione?
Il magistrato palermitano Ingroia parla da Premier. Le accuse: fa perdere credibilità alla magistratura
ELEZIONI. CHI HA PAURA DELLA RIVOLUZIONE CIVILE? ll magistrato palermitano, Antonio Ingroia, 53 anni, segno zodicale ariete, guiderà la coalizione di centro sinistra (Di Pietro, De Magistris, Rifondazione) alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Ingroia ha chiesto ed ottenuto dal Consiglio superiore della Magistratura l'aspettativa professionale per "motivi elettorali" ma c'è chi storce il naso. L'accusa principale è sempre la stessa: se un magistrato fa politica rischia di far perdere credibilità alla magistratura, perchè desterebbe dei sospetti circa l'imparzialità della legge. Un'opinione senza dubbio discutibile poichè nel Parlamento italiano siedono, e si sono sedute, figure certamente meno meritevoli rispetto a quella del magistrato palermitano che ha avuto il coraggio di provare a fare luce su una delle vicende più inquietanti della storia d'Italia: la trattativa tra lo Stato e la mafia. «Un magistrato - ha risposto Ingroia replicando alle accuse - deve essere imparziale quando esercita le sue funzioni ma io confesso che non mi sento del tutto imparziale. Anzi, mi sento partigiano, sono un partigiano della Costituzione»
LA CAMPAGNA ELETTORALI. Nel lanciare la sua candidatura a premier Ingroia ha rivolto un appello al leader del Sel, Nichi vendola, affinchè rompa col Pd per tentare la cosiddetta "rivoluzione civile". Anche Grillo ha ricevuto la stessa offerta ma è stata rimandata al mittente. «Conquistereo Palazzo Chigi e avremo milioni di consensi - ha detto Ingroia - perchè vogliamo fare una rivoluzione pacifica dei cittadini». Attualmente i sondaggi collocano il movimento del magistrato palermitano dentro una forbice tra il 6% e l'8%.
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