Partito dell'Acqua a giudizio

Inchiesta su spese e gestione dell'Ato pescarese. I reati ipotizzati dalla procura: peculato, abuso, falso e truffa

Partito dell'Acqua a giudizio

INIZIATO IL PROCESSO AL PARTITO DELL'ACQUA. Questa mattina ha preso il via a Pescara il processo al cosiddetto "Partito dell'Acqua" , figlio di un'inchiesta della procura di Pescara (Pm Valentina D'Agostino) sulla gestione delle risorse dell'ente d'ambito territoriale, l'Ato Pescarese. Dodici imputati, tra cui l'ex onorevole Giorgio D'Ambrosio ed ex sindaci come Pasquale Cordoma e Roberto Angelucci, devono rispondere, a vario titolo, di una serie di reati  tra cui il peculato, l'abuso, il falso materiale e la truffa. Due persone coinvolte nella vicenda sono già uscite dal processo perchè giudicate con il rito abbreviato: Silvia Robusto è stata assolta mentre Fabrizio Bernardini è stato condannato alla pena di un anno di reclusione con interdizione dai pubblici uffici per lo stesso periodo.

GLI ALTRI IMPUTATI. Oltre al sindaco di Pianella sono stati rinviati a giudizio anche l'ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, l'ex sindaco di Francavilla Roberto Angelucci, entrambi ex componenti del cda Ato; Vincenzo Di Giamberardino, ex dipendente Ato; Fabio Ferrante, dipendente Ato; Franco Feliciani, ex componente del cda Ato; Gabriele Pasqualone, ex componente cda Ato; i dirigenti Ato Nino Pagano e Alessandro AntonacciSergio Franci, ex consulente, Ercole Cauti, imprenditore; il professore Luigi Panzone.

 

Redazione Independent