“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Parolisi assolto in appello?
Perplessità sulle motivazioni post-condanna all'ergastolo. I difensori Biscotti e Gentile: «sentenza fantasiosa»
DELITTO REA. PAROLISI ASSOLTO IN APPELLO. I legali dell'ex caporal maggiore dell'esercito Salvatore Parolisi, condannato in primo grado all'ergastolo per l'omicidio della moglie Melania Rea, avvenuto il 18 aprile 2011, con 35 coltellate, nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella (Teramo), affilano le unghia ed annunciano l'appello durante una tesa conferenza stampa. «Siamo sbalorditi dalle motivazioni della sentenza depositata dal giudice Tommolini», così il difensore Walter Biscotti a commento del fascicolo depositato la settimana scorsa. «Nelle motivazioni - aggiunge l'altro legale Gentile - vengono spesso usati avverbi quali "probabilmente" o "verosimilmente" per dimostrare un delitto d'impeto in conseguenza di un rifiuto ad una prestazione sessuale. Siamo ai teoremi. Che fine ha fatto il principio del ragionevole dubbio? La motivazione è fantasiosa. Questa sentenza reggerà poco, anche alla luce di pronunciamenti di Cassazione». Se dal punto di vista processuale restano i dubbi sulle motivazioni di condanna meno ne appaiono sul comportamento tenuto dal 31enne Frattamaggiore, in seguito al ritrovamento del cadavere della giovane moglie.
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