Parentopoli & scrutatori

Sotto accusa il sistema di nomina per le politiche. Di Gregorio «La politica teatina ha dato il peggio di sè»

Parentopoli & scrutatori

VICENDA SCRUTATORI. DI GREGORIO: PARENTOPOLI TEATINA. «Come volevasi dimostrare la politica teatina ha dato ancora il peggio di sé». Comincia così il j'accuse del capogruppo della Federazione della Sinistra al Comune di Chieti, Riccardo Di Gregorio, in relazione alle nomine degli scrutatori per le consulazioni elettorali. «Nell’elenco degli scrutatori per le prossime elezioni politiche, pubblicato sul Sito del Comune di Chieti, spuntano non ha sorpresa - ha riferito l'esponente della sinistra - cognomi riferibili a parenti di Consiglieri Comunali, dipendenti Comunali e sindacalisti». Una situazione purtroppo diffusa anche in altri comuni dell'abruzzo dove non si è scelto di effettuare le nomine ad estrazione bensì tramite il sistema della chiamata diretta.

RESPINTO L'ODG SUL SORTEGGIO. Di Gregorio ricorda come «proprio ieri sera, nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale, è stato respinto a maggioranza il mio Ordine del Giorno con il quale chiedevo che si procedesse, dalla prossima tornata elettorale utile - esculdendo quella del 24 e 25 febbraio per ragioni temporali - alla nomina degli scrutatori per sorteggio pubblico. Invece, non solo non è stato approvato un Ordine del Giorno improntato alla trasparenza, ma addirittura i voti contrari sono arrivati da quei Consiglieri Comunali che sono parenti stretti di alcuni Scrutatori scelti dalla Commissione Elettorale». I consiglieri presenti in aula, ieri, erano 20. Hanno espresso voto favorevole all’Ordine del Giorno: Di Gregorio, Di Paolo Giovanni, Di Salvatore, Marino Marco, Febo, Salvatore, Aceto. Mentre non hanno votato: Costantini, De Lio, Di Crecchio, Di Felice, Di Renzo, Rispoli, Tacconelli, Vitale (contrari) - Di Paolo Marco, Di Labio, Marrone, Michetti e Marino Graziano (astenuti).

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Mi preme sottolineare che il voto contrario di Diego Costantitni (componente la Commisisone Elettorale), è sconcertante in quanto ha contravvenuto alle più semplici norme deontologiche poichè, come noto, è prassi consolidata che i Componenti di una Commissione non si esprimono su questioni che afferiscono al mandato ricevuto.

 

In altre parole a differenza di quanto espresso in Aula dai Consiglieri Marco Di Paolo ed Ennio Marrone (anche loro componenti della medesima Commissione Elettorale), astenutisi ieri al momento del voto, Costantini ha apertamente motivato il suo voto contrario adducendo il fatto che il mio Ordine del Giorno fosse contra legem.

 

Definire ridicolo questo atteggiamento è poco, perchè è di tutta evidenza il maldestro tentativo del Consigliere Costantini di salvaguadare una propria rendita di posizione!!! »