“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Orrore nel Parco Nazionale d'Abruzzo: tre orsi annegano in vasca raccolta d'acqua
Due cuccioli e la loro mamma sono probabilmente caduti dentro e non sono piu' riusciti ad uscire. Accuse gravissime da Salviamo l'Orso
ORRORE NEL PARCO NAZIONALE DABRUZZO: TRE ORSI ANNEGANO IN UNA VASCA DI RACCOLTA DELL'ACQUA. Sconcerto, rabbia, delusione in Abruzzo per la morte assurda di tre orsi, due cuccioli e una femmina di dieci anni, trovati ormai cadaveri dal personale del Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise e dai Carabinieri forestali. I plantigradi, specie protetta ed in via d'estinzione, erano in una vasca per la raccolta dell'acqua in località Le Fossette tra i Comuni di Balsorano e Villavallelonga, nella Zona di Protezione esterna del Parco. I tre animali sono presumibilmente annegati cadendo nella vasca per la raccolta delle acque dalla quale, molto probabilmente, non sono riusciti a risalire. La segnalazione della presenza di animali morti nella vasca è giunta al servizio di sorveglianza da parte di un escursionista di Balsorano e all'alba il personale del Parco ha raggiunto la località. Per il loro recupero dei plantigradi è stato necessario l'intervento di un elicottero messo a disposizione dai Carabinieri forestali, in quanto la località si trova in alta quota ed è raggiungibile solo a piedi. Le carcasse sono state trasportate a Pescasseroli e saranno sottoposte ad esame necroscopico per escludere che non ci siano altre cause di morte.
ACCUSE DALL'ASSOCIAZIONE SALVIAMO L'ORSO. Gravissime le accuse dell'Associazione Salviamo L'Orso che parla, nella nota inviata alla stampa e che pubblichiamo integralmente sotto, di "gravi le responsabilità dei proprietari del fondo, del PNALM e dei Carabinieri forestali per il mancato controllo del territorio a loro affidato". Secondo gli animalisti infatti "5 orsi, di cui 4 femmine, annegati in 8 anni nella stessa vasca in territorio di Villavallelonga sulla Serralunga, in un fondo che i proprietari, eredi di quel galantuomo di Emilio Sipari, affittano ad alcuni allevatori della zona. Nel 2010 un’orsa ed il suo piccolo vi erano caduti dentro probabilmente in questo stesso periodo dell’anno (l’autopsia aveva messo in evidenza resti di corniolo nei loro stomaci) ma erano stati ritrovati solo a fine inverno, nel Giugno del 2010. Alcuni di noi, che poi avrebbero dato vita alla nostra associazione, ricordano ancora i proclami dei vertici del Parco e del Corpo Forestale di allora sulla necessità di un censimento di questi vasconi montani, strutture quasi sempre abusive e pericolose per uomini e bestie, da mettere in sicurezza al piu presto. Ebbene ci vollero 2 anni per dotare la vasca di una recinzione evidentemente insufficiente visto che circa 6 mesi fa ci fu segnalato che non esisteva piu, segnalazione ,che passammo immediatamente a chi di dovere, come ammette oggi l’Ente parco nel suo comunicato. Dopo vari e vani tentativi dello stesso di imporre ai proprietari del fondo la messa in sicurezza del manufatto proprio la settimana scorsa la nostra associazione resasi conto che la soluzione al problema avrebbe richiesto tempi geologici come sempre accade quando enti ed amministrazioni pubbliche sono chiamati ad intervenire aveva deciso di procedere autonomamente ai lavori …..poi oggi la notizia che non avremmo mai voluto ricevere. Come potranno mai giustificare il loro comportamento i proprietari del fondo che ricavano reddito dal suo affitto ma non spendono qualche centinaio di euro per evitare che anche delle persone possano rischiare la vita? Quale giustificazione può accampare il Comando regionale dei Carabinieri Forestali a cui è demandato il controllo del territorio boschivo montano? Quante volte in un anno i Carabinieri Forestali effettuano un sopralluogo sulla Serralunga? Se non ci fosse stato il solito escursionista avremmo ritrovato le carcasse la prossima estate come nel caso del 2010 e sempre grazie ad un escursionista o ad un pastore…..uno di quei pastori che probabilmente hanno divelto la recinzione installata nel 2012 perchè scomoda per i propri animali. Ma la Serralunga è forse far west …territorio non soggetto alla legge? Il Comune di Villavallelonga non aveva forse l’obbligo anch’esso di richiedere la messa in sicurezza del vascone o in alternativa il suo smantellamento? L’Ente Parco manda i suoi tecnici e i guardiaparco a fare monitoraggio in quell’area regolarmente per cui una volta rilevato il pericolo posto dalla vasca avrebbe dovuto provvedere immediatamente, salvo poi denunciare i proprietari e rivalersi su di loro o questo è chiedere troppo a coloro che hanno l’onere e l’onore di lavorare per la conservazione dell’orso più raro al mondo? La nostra rabbia è grande perchè perdite assolutamente ingiustificabili come queste, causate da pigrizie ed inefficienze imperdonabili, vanificano l’impegno e il duro lavoro di tante persone perbene". Ovviamente siamo disponibili ad accolgliere le repliche di chiunque è stato chiamato in causa da Salviamo l'Orso, ma le parole di Stefano Orlandini suonano come un pugno nello stomaco a freddo.
Redazione Independent