“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Omicidio ristoratore in Germania. Il sospettato non parla
Intanto la famiglia chiede che venga fatta giustizia. La polizia tedesca non esclude nessuna pista
Il principale sospettato dell'omicidio di Domenico Battista, un 36enne italiano non residente nella zona di cui non sono state fornite le generalià nè la provenienza, si è avvalso della facoltà di non rispondere agli inquirenti. Per la Procura di Magonza (Mainz) potrebbe essere l'assassino del ristoratore originario del Vastese, barbaramente ucciso sabato notte con 17 colpi di pistola a Nierstein, 20 chilometri a sud di Magonza, in Renania, davanti il ristorante di famiglia "La Casa". Al momento non si esclude nessuna ipotesi: dalla vendetta per motivi personali, al racket e/o estorsioni, riciclaggio, debiti o altri motivi.
La famiglia chiede giustizia e non si spiega cosa possa esserci dietro questo feroce delitto perchè, come assicura la sorella della vittima, Marcella Battista: "Mio fratello era una persona amata e stimata da tutti, un gran lavoratore, non sappiamo cosa sia potuto succedere, ora vogliamo solo che venga fatta luce e chiarezza su questo terribile omicidio".
A testimoniare che il ristoratore fosse ben integrato e benvoluto nella cittadina della Renania anche la veglia spontanea che si è tenuta a Nierstein in sua memoria, domenica scorsa, ed a cui ha partecipato anche il primo cittadino Thomas Günther.
Ma in Germania è ancora troppo vivo nella memoria il ricordo della terribile strage di 'ndrangheta, avvenuta nel ristorante "Da Bruno" a Duisemberg, il 15 agosto nel 2007, tra gli affiliati del clan Nirta-Strangio e Pellè-Vottari. Furono sei i morti a terra quel giorno che verrà ricordato come uno dei più tremendi nella faida di San Luca.
Cosa è accaduto al 61enne ristoratore italiano? E, sopratutto, perchè?
Redazione Independent