“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Omicidio in strada a Torino: stretto cerchio intorno al commando killer
Rintracciato a Martinsicuro uno degli aggressori del commando che la notte del 18 maggio freddò in strada un giovane nordafricano
OMICIDIO DI VIA ORMEA A TORINO: STRETTO IL CERCHIO ATTORNO AL COMMANDO KILLER. La notte dello scorso 18 maggio un giovane di colore di 24 anni venne aggredito da un commando in via Ormea a Torino. L’uomo venne colpito nella zona della clavicola: si chiamava Moussa Seck ed è morto mentre veniva trasportato presso l'ospedale Molinettea causa di emorragia interna.
L'azione criminale è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza in via Ormea
Secondo una prima ricostruzione, avvalorata dalle testimonianze raccolte e da alcuni filmati di un impianto di videosorveglianza privato, l’aggressione avrebbe avuto origine per questioni legate allo spaccio di stupefacenti. Un gruppo di persone dell’est Europa, albanesi o romeni, a loro volta dediti allo sfruttamento della prostituzione avrebbero agito per definire i confini territoriale sotto il loro controllo.
Il gruppo degli aggressori armati di mazze, coltelli e due pistole, sarebbe giunto a bordo di tre autovetture.
Del gruppo, come spiegato nell'ordinanza emessa dalla procura di Torino ed eseguita dalla locale Squadra Mobile, facevano parte: Altin Arapi detto Chapi, classe 80, Klaudio Rroshi, classe 79, e Elis Sula, classe 90.
Un quarto membro del commando, Paolo Avdul, nato ad Elbasan (Albania) 21 anni, è stato arrestato a Martinsicuro al termine di un blitz della Squadra Mobile di Teramo.
Per tutti l'accusa è quella di concorso in omicidio.
Redazione Independent