Omicidio Roberto Tizi, per la procura il movente è la vendetta

Un'esecuzione per vendicare l'oltraggio di essere stato deriso e picchiato davanti ai clienti del bar. In carcere anche tre presunti complici

Omicidio Roberto Tizi, per la procura il movente è la vendetta

OMICIDIO ROBERTO TIZI, PER LA PROCURA IL MOVENTE E' LA VENDETTA. Per il procuratore capo Antonio Guerriero (Procura di Teramo) non sembrano esserci dubbi. L'omicidio di Roberto Tizi, 35 anni freddato domenica sera in via Vasco de Gama con tre colpi di pistola - un primo colpo di pistola a una tempia, poi un altro ad una mascella, infine un terzo sotto un'ascella - è maturato per vendicare un oltraggio. 

L'assassino reo confesso Arjan Ziu, 49 anni albanese,ha ammesso sostanzialmente di essere stato deriso e picchiato davanti ai clienti del bar dalla vittima e che lo ha spinto a prendere la decisione fatale.

Con l'albanese sono finiti in carcere a Castrogno anche tre presunti complici, tutti parenti, i quali lo avrebbero aiutato nella preparazione dell'agguato procurandogli anche l'arma. 

Nell'agguato è rimasta ferita anche la moglie della vittima colpita di striscio da una pallottola al ginocchio. Intanto emergono altri particolari inquietanti del delitto. Tizi, dopo essere stato raggiunto dalle pallottole che l'hanno ucciso, pare sia stato anche preso a calci mentre era a terra esanime. 

Redazione Independent