“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Omicidio Neri, forse sono tre le persone coinvolte nel delitto
Sulla Fiat 500 rossa di ‘Nerino’ sono state trovate le impronte di una persona sulla quale gli investigatori confidano di arrivare molto presto
L'impronta rilevata dagli inquirenti sulla sulla Fiat 500 rossa di proprietà di Alessandro Neri, avvalorerebbe l'ipotesi che il 5 marzo del 2018 a Fosso Vallelunga il giovane spoltorese conosciuto col soprannome di ‘Nerino’ fosse stato giustiziato. L'impronta potrebbe appartenere all'omicida o, comunque, ad uno degli indagati secondo quanto riferisce ‘Il Centro’. Oppure, secondo quanto riferisce ‘il Messaggero’ in cronaca di Pescara, ad una terza persona non ancora identificata che avrebbe dovuto cancellare tutte le tracce compromettenti lasciate nella macchina. Sempre più verosimile appare l'ipotesi che l'omicida del giovane Italo-venezuelano, assassinato il 5 marzo del 2018, fosse da ricercare nella malavita locale legata allo spaccio della droga. Il movente più accreditato potrebbe essere quello di un regolamento di conti per uno sgarro commesso da Alessandro Neri a qualche boss della malavita pescarese. Una partita di droga non pagata oppure forse anche una rapina? Meno attendibile appare l'ipotesi che la morte di Neri sia stata dovuta ad un colpo partito accidentalmente da chi magari voleva solo spaventarlo. Che l'omicidio fosse intenzionale lo dimostra il fatto che nei pressi di Fosso Vallelunga, il killer di Neri quel giorno esplose non uno ma due colpi di pistola di cui uno alla testa. Allo stato attuale le indagini stanno procedendo in modo spedito, dopo che sono stati iscritti, la scorsa settimana, due persone (un pescarese e un altro uomo) nel registro degli indagati per omicidio volontario. Gli inquirenti dei carabinieri sono certi di trovare i responsabili, ma al momento le manette non sono ancora scattate.