Omicidio Italo Ceci: non ci sono prove, giudice archivia il "mistero"

La procura di Pescara si arrende davanti alla richiesta di archiviazione del giudice. Non ci sono prove a carico dei tre indagati

Omicidio Italo Ceci: non ci sono prove, giudice archivia il "mistero"

DELITTO PENTITO BANDA BATTESTINI: NON CI SONO PROVE, SI ARCHIVIA. La procura di Pescara si arrende davanti alla richiesta di archiviazione del giudice del Tribunale di Pescara. Non ci sono, infatti, prove a carico dei tre indagati accusati di essere i responsabili o mandanti dell'omicidio di Italo Ceci, 57 anni, ex membro della 'Banda Battestini', e che dunque escono completamente di scena.  Tra i sospettati oltre a Massimo Ballone, il bandito laureato autore del libro 'Al di sotto del cuore' in cui racconta la sua vita criminale e quella della sue banda, c'erano anche l'imprenditore edile Michele Rossoni e Mario D'Emidio, giardiniere residente a Spoltore

Ceci, secondo gli agenti della Squadra Mobile di Pescara che hanno curato le indagini, sarebbe stato ucciso in pieno centro a Pescara nel pomeriggio del 20 febbraio 2011 proprio a causa delle rivelazioni che portarono a stroncare il gruppo criminale, di cui era stato membro attivo e che, negli anni '80, terrorizzò l'Italia negli anni '80 con rapine, sparatorie e gesti violenti, compresa una clamorosa fuga dal carcere di San Donato. Di quella pericolosa e misteriosa batteria oggi restano in vita solo Massimo Ballone e Claudio Di Risio, criminali di spessore capaci di compiere qualsiasi delitto. Raimondo Coletta, altro componente storico della banda, si uccise in carcere mentre altri due membri morirono in seguito ad uno scontro a fuoco con la polizia.
 
Si chiude dunque così, senza un colpevole nè un perchp, una delle pagine più tristi della cronaca della nostra Regione Abruzzo che annovera ancora un delitto irrisolto ed un omicida a piede libero.
Redazione Independent