“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Omicidio Ceci, forse un favore
Gli indizi conducono alla "vecchia mala" pescarese, ma non ci sono prove. L'azione del killer è stata drammaticamente chirurgica
REGOLAMENTO DI CONTI "VECCHIO STILE" - Gli uomini di Pierfrancesco Muriana, ottimo capo della Squadra Mobile di Pescara, brancolano nel buio. Tanti sospetti, ma pochi gli indizi utili per risolvere il caso. Sul tavolo della polizia c'è una identikit di un uomo di mezza età, dalla corporatura robusta, gli occhi chiari, forse una cicatrice sullo zigomo sinistro, probabilmente straniero. E' stato lui a freddare Italo Ceci, ex componente della mitica "Banda Battestini", un maledetto venerdì di fine gennaio, con tre colpi di pistola calibro 38. A dire il vero gli inquirenti dispongono di qualche elemento: l'auto usata per il delitto e qualche mozzicone di sigaretta. Poca roba che non serve a spiegare un "fattaccio" così grave. L'unica certezza è che si sia trattato di un regolamento di conti "vecchio stile". Troppo spregiudicata e chirurgica la missione omicida per essere etichettata come scheggia impazzita dell'ordinaria follia criminale. Per tornare indietro con la memoria un omicidio così non succedeva dal 1991, quando venne "sparato" l'avvocato dei miliardi Fabrizio Fabrizi. Che sia stato un favore fatto dairomani, dai pugliesi ovvero dai napoletani alla malavita locale? Perchè uccidere e in quel modo un uomo che aveva chiuso con il suo passato di bandito? Oppure, ancora, Italo Ceci doveva pagare con la morte per aver collaborato con la giustizia? Cosa faceva veramente l'uomo freddato davanti al nbegozio di vernici in centro a Pescara?
L'ETICA SECONDO BALLONE - E' se fosse custodita nell'interessantissimo libro "Al di sotto del cuore" (scritto da Massimo Ballone) la chiave per per risolvere il mistero dell'omicidio di Italo Ceci? E' ovviamente soltanto una ipotesi, ma nel libro il "Boss di San Donato" sottolina nella prefazione - con una frase quantomai misteriosa - di ritenere «lecito cambiare opinione solo quando si scoprono nuove o migliori realtà». A pagina 29, poi, racconta un fatto importante, a proposito del suo rapporto con la vittima. «Era il dicembre del 1982,- scrive Ballone- non se ne fece più niente, perchè fummo tutti arrestati (Ndr: Ballone, Claudio Di Risio, Raimondo e Rolando Battestini, e Francesco) per le rivelazioni del pentito Italo Ceci che ci accusava di rapine ed altri fatti, alcuni dei quali erano falsi ». Il capo storico capo della Banda Battestini ed uno dei principali sospettati della vicenda, è un uomo dalla profonda etica criminale. Ballone non ha mai perdonato i compagni che lo avevano tradito, come è successo con Rolando Battestini, che poi si suicidò in carcere. Per spregiudicatezza, audacia, intelligenza, carisma e identità criminale Massimo Ballone va paragonato soltanto ai grandissimi della storia criminale. Gente, tanto per fare degli esempi, come Renato Vallanzasca, Danilo Abbruciati, Enrico De Pedis, Angelo Epaminonda e pochi altri boss della camorra, della 'ndrangheta e della mafia. Criminali che non si sono mai pentiti dellla scelta intrapresa e che per questo sono finiti morti ammazzati ovvero rinchiusi dentro una cella di 5 metri. Alcuni di questi uomini Massimo Ballone li ha conosciuti veramente, avendo condiviso anni, giorni e ore di prigionia, tra le carceri più dure d'Italia: come Badu 'e Carros e Pianosa. Dubitiamo che uno come Massimo Ballone possa avere pagato qualcuno per uccidere l'ex amico Italo Ceci. Ma non ci sentiamo di escludere che qualcuno, per rinsaldare i rapporti con un "vecchio amico pescarese", possa anche avere deciso di commissionare questo omicidio. Ovviamente sono soltanto ipotesi!
Il subdirettore