“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Omicidio Bottega. Il sacerdote sapeva ma ha taciuto
Parenti della vittima scrivono a Papa Francesco I per denunciare dieci anni di silenzi: «Perchè questa omertà?»
PROCESSO DELITTO TERESA BOTTEGA. UXORICIDA ALLA SBARRA IL PROSSIMO 7 NOVEMBRE. Sono trascorsi ben ventitre anni dalla scomparsa di Teresa Bottega, all'epoca 35enne e madre di due bambini, dalla sua abitazione di Spoltore ed oggi c’è stata la prima udienza del processo che vede il marito come imputato. Infatti, dopo blande indagini che negli anni hanno fatto sempre ipotizzare ad un allontanamento spontaneo, ecco arrivare una parziale e confusa confessione da parte di suo marito, Giulio Cesare Morrone, 59 anni, il quale tempo fa si sarebbe costituito spontaneamente alla Questura di Pescara confessando l'omicidio, e dando, comunque, alla vicenda una versione non sempre uguale.
L'OMICIDIO E L'OCCULTAMENTO DEL CADAVERE. La mattina della scomparsa a seguito e nel culmine di una lite, Morrone avrebbe accidentalmente ucciso Teresa, occultato poi il corpo, per trasportarlo addirittura a Ferrara dove l’avrebbe abbandonato sul greto di un fiume. Altra rivelazione, che ha portato i parenti della vittima a voler scrivere una lettera indirizzata a Papa Francesco, è stata sempre quella dell’uomo, che avrebbe dichiarato di aver confessato il delitto ad un sacerdote dieci anni prima. “Ma era una confidenza e non una rivelazione sotto il vincolo della confessione” ora urlano i paranti della vittima che non si spiegano questo atto omertoso. Grida giustizia una delle sorelle della vita, Maria Pia. La prossima udienza è fissata per il 7 novembre.
Redazione Independent