“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Oggi il Consiglio Regionale vota la sfiducia a D'Alfonso. Sclocco è per il No
L'assessore regionale ed ex esponente del Partito Democratico ha annunciato il sostegno all'esecutivo guidato dal presidente uscente
IL CONSIGLIO REGIONALE VOTA LA SFIDUCIA A D'ALFONSO. Oggi il Consiglio Regionale d'Abruzzo è chiamato a votare la sfiducia al Presidente Luciano D'Alfonso per la vicenda del doppio incarico, quello di presidente della Regione e senatore eletto della Repubblica. Molte le assenze annunciate ma arriva l'endorse verso l'escutivo guidato dal politico di Lettomanoppello da parte di Marinella Sclocco, assessore regionale e esponente di Art.1.
"La convocazione odierna impegna il Consiglio in una discussione che non coinvolge solo l’Istituzione regionale. La mozione di sfiducia, infatti, investe non solo la sorte del suo Presidente, bensì l’impegno che abbiamo nei confronti dei nostri concittadini regionali. Il 4 marzo è una data che ha segnato una innegabile sconfitta del nostro schieramento, impone una riflessione politica che abbracci il presente ed il futuro di quest’amministrazione regionale e richiede una chiara assunzione di responsabilità politica. Dalle urne emerge un giudizio impossibile da ignorare e pensare che nulla sia accaduto. Disattendere il chiaro segnale politico che ci sollecita un deciso cambio di rotta , sarebbe il definitivo suicidio. Per questo ho condiviso il tentativo che nel metodo e nel merito di governo è stato avviato sotto il coordinamento del Vicepresidente Lolli - che ringrazio per la lucidità politica con cui ha operato in questi mesi per recuperare lo slancio programmatico necessario per dare senso e significato ad un’azione regionale, e ad un modello di governo che ne è uscito ammaccato in termini di solidità, credibilità ed efficacia politica. La consapevolezza di questo pesante giudizio, che pone altresì il ripensamento del centrosinistra nei suoi fondamentali ci ha portato a promuovere un’immediata reazione politico-programmatica che, nella collegialità e discussione, potrebbe/dovrebbe ritrovare “forza e fiato”. Oggi stiamo discutendo anche come dare fiducia al progetto di governo Regionale: i tavoli di lavoro che ci hanno visto impegnati rappresentano degli indirizzi di governo immediatamente spendibili ed attivabili per l’Abruzzo e gli abruzzesi in materia di sociale , Lavoro , Sanità , Trasporti, ricostruzione delle realtà terremotate .
Parafrasando Michelangelo, “l’attesa è il futuro che si presenta a mani vuote”; e se il tirare a campare non è davvero un modus operandi la coerenza, e la credibilità, impone il conferimento di un mandato pieno al Vicepresidente Lolli affinché governi i processi che rendano fattuali questi impegni per dare risposte alle esigenze e ai bisogni della nostra Regione. Non si sta andando in questa direzione, abbiamo emarginato una parte della maggioranza che con noi ha dato vita a questa esperienza di governo e la gestione del quotidiano contraddice la volontà di un cambio di passo politico ,programmatico e di metodo. Per questo il rilancio dell’ iniziativa di fine legislatura è la precondizione per impostare e sviluppare il progetto del nuovo centro-sinistra con un rapporto costruttivo e positivo con le esperienze politiche e civiche in grado di informare una nuova stagione politica abruzzese. L’ azione dell’opposizione non può trovare sostegno da parte mia in quanto risponde a meri interessi elettoralistici di parte, ma mia fiducia è per me garante dell’impegno e nell’esecutivo regionale e nel movimento a cui appartengo per rinnovare il mandato regionale in termini di responsabilità e coerenza nell’ambito di un patto di legislatura orizzonte di un percorso in grado di portare a compimento il lavoro svolto sino ad oggi e dare corso a quanto ancora questa giunta può dare alla nostra regione, aspetto segnali chiari in questa senso".
Naturalmente le chance che questo voto possa far cadere l'attuale maggioranza all'Emiciclo regionale sono poche, nonostante la Costituzione della Repubblica dica chiaramente che c'è incompatibilità tra le due cariche. Dunque, niente ritorno alle urne per ora. Tutto rimandato al prossimo anno.
Redazione Independent