“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Occupazione: per Cgil, Cisl e Uil "L'Abruzzo è in piena emergenza"
Conferenza stampa dei sindacati per fare il punto della situazione ma anche per richiamare l'attenzione della Regione Abruzzo sulle questioni dello sviluppo
ABRUZZO IN PIENA EMERGENZA. "Siamo al disastro, siamo in piena emergenza: in un anno l'Abruzzo ha perso circa diecimila posti di lavoro e 17mila persone sono in cassa integrazione a zero ore. C'e' bisogno di una politica di rilancio forte". Lo ha detto stamani a Pescara il segretario regionale della Cigl, Gianni Di Cesare, nel corso di una conferenza stampa convocata con Maurizio Spina, segretario della Cisl, e Roberto Campo, segretario della Uil, per fare il punto della situazione ma anche per richiamare l'attenzione della Regione Abruzzo sulle questioni dello sviluppo e delle risorse necessarie per promuoverlo, anche alla luce dei 192 rilievi critici mossi al Por Fesr dalla Commissione Europea.
"Le dichiarazioni che fa il presidente Luciano D'Alfonso sono senza seguito e non ci sono gli strumenti per i centomila posti di lavoro di cui parla - ha detto sempre Di Cesare - Il bilancio della Regione traballa, in piu' c'e' da registrare il taglio dei fondi europei, che e' stato pesantissimo (321,7 milioni di euro), e il taglio dei fondi Fas, che ha colpito anche la nostra regione. In queste condizioni non ci risolleviamo per cui c'e' bisogno di fare proposte, non di fare retorica, ne' si puo' continuare a pensare alla macroregione, che non ci sarà".
PRENDERE LE RISORSE DOVE CI SONO. Per Spina "dobbiamo cercare di prendere le risorse dove ci sono, si deve fare il punto sulla spesa dei fondi 2007-2013 e si deve chiedere al Governo di dare seguito alla promessa di indennizzare l'Abruzzo con risorse nazionali aggiuntive (Fondo Sviluppo e Coesione e risorse dedicate dei Pon)" ma su questo tema "si deve aprire un dibattito, ha aggiunto Campo, e si deve avviare un confronto strutturato, che oggi manca". Per i sindacati serve anche un intervento per quanto riguarda le possibilita' della ripresa edilizia a L'Aquila, per gli interventi legati alla ricostruzione e lo sviluppo post-terremoto, e si deve puntare alla riforme. Infine, per la Macroregione Adriatico Ionica, bisogna "avviare una fase di implementazione del progetto europeo".
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