“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Occhio ai Codici, Bongiorno!
Scandalo discarica di Bussi. La Cassazione accoglie il ricorso dei consumatori. D'Ambrosio (+8) ancora dal Gup
VICENDA ACA. ACCOLTO IL RICORSO DI CODICI. La Suprema Corte di Cassazione nell’udienza di Camera di Consiglio Collegio I del 26.10.2012 ha accolto il ricorso promosso da Codici Abruzzo e dalla Procura della Repubblica di Pescara avverso la sentenza di non luogo a procedere del GUP di Pescara nei confronti di Giorgio D’Ambrosio, Roberto Rongione, Bartolomeo Di Giovanni, Lorenzo Livello, Roberto Angelucci, Franco Feliciani, Sergio Fanci e Bruno Catena. Quindi la posizione dei succitati politici e amministratori, assolti in udienza preliminare, dovrà essere nuovamente giudicata dal GUP del Tribunale di Pescara al quale gli ermellini hanno rinviato la nuova valutazione. Il ricorso per cassazione era stato proposto dall’Associazione Codici Abruzzo in collaborazione con il Wwf Abruzzo.
PETTINARI: «SIAMO SODDISFATTI». Soddisfattissimo il presidente dell'associazione Codici Abruzzo Domenico Pettinari. «Apprendiamo con immensa soddisfazione questa decisione della Suprema Corte di Cassazione – dichiara il Segretario Provinciale – in quanto rimette in discussione la posizione e quindi le responsabilità degli amministratori di ACA Spa e ATO in particolare Giorgio D’Ambrosio e Bruno Catena nel processo sulla mega discarica di Bussi. Abbiamo sempre creduto – continua Pettinari – nelle gravissime responsabilità in capo ai vertici dei due Enti pubblici ACA e ATO ai quali sono demandati i compiti di vigilanza e di controllo sull’intero ciclo delle acqua. Era impensabile – continua Pettinari – che i vertici di ACA e ATO non potevano sapere e quindi non avere responsabilità su cosa accadeva a Bussi e sui parametri di inquinamento delle acque. E’ arrivato il momento di riscrivere una pagine della storia – conclude Pettinari – perché troppe volte nella nostra martoriata terra abbiamo dovuto assistere ad assoluzioni inspiegabili di alcuni pubblici amministratori. E’ opportuno rammentare che l’ACA Spa ha già pagato una parte consistente della parcella dell’AVV. Bongiorno per la difesa dei vertici ACA spa nel procedimento in quatione senza aspettare la sentenza di assoluzione passata in giudicato come previsto dalla legge ed ora, di fronte a questo capovolgimento della sentenza, ci chiediamo cosa farà l’ACA, chiederà forse indietro i soldi agli amministratori coinvolti e “non più assolti” come dovrebbe fare??? Esigiamo risposte immediate – conclude Pettinari – anche alla luce dell’esposto che proprio stamane abbiamo inviato alla Procura e Corte dei Conti». Il ricorso di Procura e di CODICI è stato respinto solo nella parte in cui si parlava di turbativa d’asta.
Redazione Independent