Nuovi sequestri di terreni "veleni" di Bussi. Pm: la devastazione continua

Sequestrata un area di 55.000 mq: tre discariche in prossimità del fiume Pescara

Nuovi sequestri di terreni "veleni" di Bussi. Pm: la devastazione continua

STOP AL BIOCIDIO DI BUSSI: MONTA LA PROTESTA DOPO I SEQUESTRI. “A Bussi e in Val Pescara basta temporeggiare, serve avviare la bonifica senza se e senza ma” così il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua dopo l’ennesima indagine della magistratura che questa volta vede indagati otto persone per la mancata messa in sicurezza delle tre discariche imposta dal Ministero dell’Ambiente e volta ad impedire il contatto fra le discariche inquinanti con le falde freatiche e le acque fluviali.

Come è arcinoto, infatti, nel 2007 un'inchiesta della Guardia Forestale svelò all'Abruzzo ed all'Italia che, a pochi passi dall'area metropolitana più grande della regione, erano sepolte circa 500mila tonnellate di veleni tossici pericolosissimi.

Secondo i pm Giuseppe Bellelli e Annarita Mantini tale omissione, cioè la mancata messa in sicurezza di quel "mostro", comporta il perseverare degli effetti di precipitazione e di percolamento dei rifiuti già interrati nelle suddette discariche con conseguente pericolo per l’ambiente e la salute pubblica.

Oltre al reato ambientale agli indagati è contestato anche il reato di disastro ambientale colposo.

Col provvedimento odierno il gip Maria Michela Di Fine ha disposto il sequestro di un'area di 55.000 mq. affidandola in giudiziale custodia al Ministero dell’Ambiente che, speriamo, si preoccupi, quanto prima, di bonificarci dal male.

 

Redazione Independent