Nuova Sede della Regione Abruzzo: opportunità o spreco di fondi pubblici?

Al costo di 52 milioni di euro verrà realizzato un “Palazzone di 50 metri” in una superficie di 10.000 mq

Nuova Sede della Regione Abruzzo: opportunità o spreco di fondi pubblici?

La realizzazione della nuova sede unica della Regione Abruzzo a Pescara prosegue secondo i piani stabiliti. Situata nelle aree di risulta dell'ex stazione ferroviaria centrale, la nuova struttura coprirà circa 10.000 metri quadrati e mira a centralizzare gli uffici regionali, attualmente dispersi sul territorio, per migliorare l'efficienza amministrativa e l'accessibilità per i cittadini. Questo progetto, sostenuto dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, ha lo scopo di rivitalizzare una zona strategica della città e ridare vita al centro urbano. Per Sospiri, Non realizzare la nuova sede regionale “significa cancellare lo sviluppo” e  “lavorare contro gli interessi della città”. Il presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo ha sottolineato che l'opposizione al progetto, espressa da alcuni esponenti della sinistra, come l’ex candidato sindaco Costantini, è vista come un ostacolo allo sviluppo della città. Secondo Sospiri, il progetto della nuova sede e la riqualificazione delle aree di risulta sono fondamentali per il rilancio del centro commerciale naturale di Pescara, che ospita quasi mille attività e genera numerosi posti di lavoro. Il costo complessivo del progetto è di 52 milioni di euro, con 18 milioni già stanziati e ulteriori 34 milioni provenienti dal Fondo di sviluppo e coesione assegnati dal Governo Meloni.

La nuova sede regionale secondo la maggioranza di centro destra non solo centralizzerà gli uffici, ma contribuirà anche a migliorare le infrastrutture urbane circostanti, inclusi viabilità e parcheggi pubblici, rendendo la zona più accessibile e attrattiva per i cittadini e le imprese. Con questi sviluppi, la Regione Abruzzo si prepara a un futuro più efficiente e ben organizzato, con l'aspettativa di portare benefici significativi alla popolazione e rafforzare la propria immagine istituzionale.

L’area di risulta e la proposta alternativa del centro sinistra di Costantini

La proposta di Carlo Costantini, ex candidato sindaco del centrosinistra, di non utilizzare cemento nell'area di risulta è stata criticata dal consigliere comunale Giampiero Lettere, che ha ricordato come il centrosinistra avesse precedentemente pianificato la costruzione di palazzi residenziali e un centro commerciale. Lettere ha accusato la coalizione di Costantini di speculazione edilizia, sottolineando che il progetto attuale, finanziato con fondi pubblici, evita la privatizzazione di uno degli spazi più preziosi della città e prevede invece la creazione di un grande parco di 65.000 metri quadrati, una biblioteca nazionale e un auditorium, aperti a tutta la comunità.

Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha celebrato l'inizio dei lavori di riqualificazione dell'area di risulta come un momento storico per la città. Ha enfatizzato l'importanza dell'investimento pubblico nella realizzazione della nuova sede regionale e del parco, sottolineando che questo progetto rappresenta un sogno che si avvera per i cittadini pescaresi.

Il Governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha difeso il progetto, descrivendo la nuova sede come rispettosa dell'identità e della storia di Pescara, oltre che facilmente raggiungibile con diversi mezzi di trasporto. Marsilio ha sottolineato che l'intervento, denominato "Parco centrale", non sottrarrà un centimetro di verde al patrimonio boschivo della città.

Nuova sede regionale Impatto sulla Comunità e il Futuro di Pescara

Mentre il progetto continua a procedere, il dibattito politico rimane acceso. Secondo Costantini l'amministrazione attuale non ha pensato abbastanza prima di dar via alla realizzazione del progetto, sostenendo che la localizzazione della sede regionale nell'area di risulta è stata una scelta sbagliata che potrebbe essere evitata con un approccio più ponderato.


Analizzando i fatti e mettendo da parte i pensieri sull’opera fatiscente “un palazzone di 50 metri” che rappresenterà la nuova sede della Regione Abruzzo, il mancato coinvolgimento dell’elettorato cittadino rappresenta un grave autogol della classe politica, nella gestione di un progetto così rilevante. Le modalità e i luoghi scelti per un intervento di tale portata avrebbero richiesto un'approfondita consultazione mediante un referendum consultivo e non una presa di posizione della classe politica. In linea con un approccio politico moderno e trasparente, soprattutto per la rilevanza della decisione che avrà un impatto significativo sulla vita dei cittadini di Pescara.

Tuttavia, resta inteso, che quell’enorme spazio nel ‘cuore’ della città di Pescara debba necessariamente trovare un nuovo e migliore destino.

Cesare Di Simone