“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
“Nuova Pescara" o semplicemente "Pescara", nella scelta del nome c'è un presagio
Per politici di Pescara, Montesilvano e Spoltore non è solo una banale questione di nomi perché, come dicevano i nostri antenati, “nomen omen” ovvero annessione
Non c’è dubbio che quella in atto tra le forze politiche locali sia una vera e propria battaglia scatenatasi sulla fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore. Basta solo soffermarsi sulla bagarre che i politici di Montesilvano e Spoltore e a prescindere dalle loro sigle di appartenenza, sul nome da dare al nuovo Comune frutto della fusione tra Pescara, Montesilvano e Spoltore. Per gli esponenti delle due cittadine minori Ottavio De Martinis di Montesilvano, e Chiara Trulli di Spoltore i nomi sono importanti. I due primi cittadini la cui approfondita cultura classica è fuori discussione, hanno ben presente in mente l’antica locuzione latina “nomen omen”, secondo cui nel nome c’è un presagio, un progetto, diremmo oggi con riferimento al caso specifico, cioè quello di azzerare con l’annessione mascherata da fusione, le specificità e le tradizioni dei territori di Montesilvano e Spoltore. Per altri invece, i populisti e i disfattisti, i presidi dei territori sono solo poltronifici da difendere con le unghie e con i denti ed è per questo che sull’aggettivo “Nuova” a Montesilvano e Spoltore non si può cedere.