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Nuova Pescara, Montesilvano boccia la proposta di legge regionale per la fusione
Contrario. È questo il parere espresso dal Consiglio Comunale di Montesilvano in merito alla proposta di legge regionale n. 206 del 2016. E adesso?
NUOVA PESCARA, MONTESILVANO BOCCIA LA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER LA FUSIONE. Contrario. È questo il parere espresso dal Consiglio Comunale di Montesilvano in merito alla proposta di legge regionale n. 206 del 2016, recante le disposizioni per l'istituzione del Comune di Nuova Pescara. Hanno espresso voto favore alla delibera presentata in Consiglio, pertanto bocciando la proposta regionale 14 consiglieri; 3 i contrari e uno astenuto. I consiglieri del Movimento a 5 Stelle hanno abbandonato l’aula.
«Il voto di oggi - spiega il sindaco Francesco Maragno - non è un voto contro la volontà popolare, che come sappiamo, si è espressa favorevolmente sul progetto di fusione, bensì è un voto contrario alla proposta di legge così come ci è stata presentata dal governo regionale. La fusione dei Comuni di Montesilvano, Spoltore e Pescara rappresenta un unicum non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. I fenomeni di accorpamento che si sono già conclusi sul territorio nazionale hanno riguardato Comuni di classe demografica decisamente più ridotta». Nella delibera licenziata oggi viene sottolineata la tempistica dettata dal governo regionale. Il progetto di legge, depositato il 5 febbraio 2016, è stato di fatto trasmesso ai tre Comuni, nel novembre 2017, ossia quasi due anni dopo. “L’esecuzione così repentina della fusione - si legge nella delibera - correrebbe il rischio di compromettere il conseguimento dei vantaggi attesi, procurando potenziali danni, in mancanza di un’accurata analisi e pianificazione preliminare condivisa”. «In qualità di amministratori - specifica il primo cittadino - abbiamo il dovere di garantire servizi efficienti ai cittadini. La tempistica così ristretta, invece, produrrebbe esattamente l’effetto contrario, inficiando efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. A ciò aggiungiamo che la fusione dei 3 Comuni, darà vita ad una realtà comunale di circa 190.000 abitanti, un numero ben inferiore al tetto dei 250.000 abitanti necessario per ottenere le agevolazioni finanziarie previste dalla legge. Il termine fissato entro il 1 gennaio 2019 dalla proposta 206 del 2016 - dice ancora il sindaco - darebbe vita anche a situazioni paradossali. Penso, infatti, alla rappresentanza dei tre territori in seno agli organi della Provincia di Pescara. Ai sensi della legge 56 del 2014, la cessazione dalla carica di consigliere comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale e, inoltre, impedisce la candidatura alle elezioni provinciali previste per il mese di Gennaio 2019. Per tutte queste ragioni, riteniamo opportuno definire un progetto di fusione che preveda un percorso graduale di aggregazione. Ecco perché abbiamo voluto esprimere parere contrario al progetto di legge n.206 del 2016 - conclude il sindaco Maragno - manifestando la disponibilità a partecipare, congiuntamente ai competenti organi regionali e comunali di Pescara e Spoltore alla redazione di una nuova proposta di legge regionale, con modalità e termini che rispettino una gradualità del processo di fusione. Non vogliamo subire questo processo. Siamo una comunità che intende essere sentita e che vuole svolgere un ruolo da protagonista nel percorso decisionale virtuoso che porterà alla fusione».
Redazione Independent