Nulla di fatto sul fronte della pace

Il Ministro Tajani parla di “passo in avanti” nella conferenza stampa di fine giornata. C’è un programma per aiutare le popolazioni palestinesi e libanesi ma non il cessate il fuoco

Nulla di fatto sul fronte della pace

A conclusione della prima giornata di lavori del G7 è stata diffusa la seguente dichiarazione congiunta dei paesi membri (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti). A presentarla alla stampa é stato il padrone di casa nonché il ministro degli esteri Antonio Tajani.

Di seguito il documento ufficiale:

“Nell’ambito del vertice dei Ministri per lo Sviluppo del G7, svoltosi a Pescara, la Presidemza Italiana ha invitato rappresentanti di Libano, Palestina e Israele a partecipare ad una Conferenza Umanitaria al fine di valutare gli urgenti bisogni umanitari nelle regione e accelerare gli sforzi che mirano ad alleviare le sofferenza della popolazione civile.

L’è enti ha consentito ai partecipanti di scambiare pareri in modo approfondito con ciascun ospite proveniente da quella regione - compresi i rappresentanti delle organizzazioni che operano sul territorio - onde valutare insieme le ripercussioni umanitarie delle crisi in Libano e a Gaza, nonché di identificare le aree di priorità degli interventi.

La Conferenza Umanitaria ha gettato le basi per la ripresa di un dialogo rilevante tra I paesi della regione. I Membri del G7 hanno ribadito il loro appello a favore di una soluzione diplomatica in Libano, in conformità con la piena attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unife n.1701, affinché cessino le ostilità a Palestinesi e Israeliani. Sono previsti ulteriori colloqui con i partner regionali, in occasione della Conferenza a Sostegno del Popolo e della Sovranità Libanese, la quale si terrà in Francia il 24 ottobre, dei ROM Med Dialogues e del Vertice dei Ministri degli Esteri del G7 a Fiuggi a fine novembre, al quale parteciperanno i partner arabi”.

L’unico fatto eccezionale è stato che al medesimo tavolo si sono seduti il ministro dell’economia della Palestina, la rappresentante permanente di Israele presso l’Onu a Roma e il ministro degli Affari Esteri del Libano.