“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Nove consiglieri del Comune di Silvi hanno rassegnato le dimissioni. Si torna al voto?
. Si tratta di sei membri dell'opposizione, di due di Sel e di uno dell'attuale maggioranza di centrosinistra guidata da Comignani
CAOS A SILVI: L'AMMINISTRAZIONI COMIGNANI NON C'E' PIU. Al Comune di Silvi è caduta l'amminitrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Francesco Comignani. Nove consiglieri hanno, infatti, rassegnato le dimissioni sei membri dell'opposizione, di due di Sel - che di recente avevano abbandonato la maggioranza - e di uno dell'attuale maggioranza. "Un'amministrazione priva di un progetto politico credibile e incapace anche di governare gli equilibri interni alla maggioranza stessa" dichiarano due dimissionari, Michele Cassone ed Enzo D'Isidoro, esponenti del Movimento civico "Silvi bellissima" per il quale Cassone e' stato candidato sindaco. "E' la fine di una vicenda tormentata che non poteva non concludersi in questo modo - commentano - Silvi ha bisogno di persone competenti che hanno ben chiare le regole della democrazia e le priorita' della citta', cosa che non e' successa in questi anni. 'Silvi bellissima' - aggiunge Cassone - e' gia' al lavoro per fare una nuova proposta e invita i cittadini volenterosi a partecipare e a impegnarsi per il bene della comunita'". I consiglieri dimissionari sono, oltre a Cassone e D'Isidoro, Enrico Marini, Luciana De Marco, Anna Paola Mazzone, Nazzaro Pelusi, Antonio Del Vecchio, Pasquale Arlini e Alessandro Valleriani.
IL SINDACO COMIGNANI: "SONO TRANQUILLO". "Prendo atto delle dimissioni dei consiglieri, siamo in democrazia e in democrazia si prende atto di quelle che sono le regole del gioco, le regole della vita. Quindi con la stessa serenita' accolgo questa notizia. Mi dispiace, ci mancherebbe, ma non posso che prenderne atto". A chi gli chiede una valutazione politica, anche alla luce delle dimissioni del consigliere di maggioranza Pasquale Arlini, Comignani si limita a rispondere: "Almeno come l'ho interpretato io, il sindaco deve essere il sindaco di tutti, quindi si deve distaccare dal suo colore politico e mettersi a disposizione della cittadinanza. Quanto ad Arlini e' stata una doccia fredda, non me l'aspettavo. Mi dispiace, ma, come ho detto, rispetto la persona e le sue decisioni". Sulla variante al piano regolatore, da molti considerata la pietra tombale dell'amministrazione, Comignani risponde: "La variante al prg era un atto di rispetto verso tutti quei cittadini che erano stati presi in giro negli anni passati. Se a farmi cadere e' stata l'approvazione della variante ne sono orgoglioso". Queste le parole del sindaco Francesco Comignani
Redazione Independent