Non c'è la maggioranza

Camera al CentroSx, Senato al CentroDx. Il rischio è un Governo d'Unità Nazionale oppure il ritorno al voto

Non c'è la maggioranza

L'ITALIA SENZA MAGGIORANZA. RISCHIO INGOVERNABILITA'. Purtroppo, come si temeva, gli effetti devastanti della legge elettorale "Porcellum", complici gli attori protagonisti della vita politica, hanno partorito il "mostro". Non c'è una maggioranza o, meglio, c'è ma è diversa alla Camera dei Deputati ed al Senato della Repubblica. Insomma, lo scenario lascia intravedere un Parlamento italiano diviso, ingovernabile, quasi ingestibile salvo una "mano longa" che possa svolgere il ruolo di mediazione tra il Centrodestra - la coalizione guidata da Berlusconi è al 29% al Senato - e il Centrosinistra che è al 33,66% alla Camera. Molto bene il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo che si conferma il primo partito d'Italia. I "grillini" siederanno tra i banchi di Montecitorio e Palazzo Madama con una sessantina di senatori ed un centinaio di deputati. Non sfonda il professor Mario Monti che supera il 10% delle preferenze al Senato.

L'ACCORDO IMPOSSIBILE TRA BERLUSCONI-BERSANI? Sembra, dunque, inevitabile una trattativa tra i leader del centrodestra e del centrosinistra: cioè Pierluigi Bersani e Silvio Berlusconi. A chi spetterà la regia di questa operazione che appare già complicatissima? Il settenato del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è in scadenza a maggio e sembra improbabile che possa essere riproposto un Governo Tecnico, tipo un Monti-Bis, poichè il quadro politico di allora non contemplava la presenza dei "grillini" in Parlamento. Il rischio fortissimo è che si possa tornare di nuovo al voto così come è avvenuto in Grecia prima dell'elezione di Antonis Samaras. 

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