“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Niente alcool dopo la mezzanotte, Pescara vira verso l’Islam
Il sindaco Masci sta pensando ad una ordinanza che vieta la vendita di alcolici dalle 22, mentre la somministrazione sarà consentita fino a mezzanotte e mezza. Convocati i gestori dei locali
Una delibera sarebbe pronta sul tavolo del primo cittadino del capoluogo adriatico, ma il suo contenuto é già stato divulgato dal quotidiano ‘Il Centro’. In un articolo a firma di Marcella Pace si parla di una riunione con associazioni di categoria ma soprattutto col comitato dei residenti del centro pescarese, zona movida, che adesso sta facendo letteralmente il giro del mondo. Almeno sui social é bagarre sulla proposta contenente il divieto di vendita degli alcolici a partire dalle ore 22, mentre la somministrazione nel locale (cioè dentro) sarebbe consentita al massimo fino alla mezzanotte e mezza.
Una decisione, che se confermata, massacrerebbe tutto il settore dell’intrattenimento della zona del centro pescarese. Nuove regole disposte per tutelare, appunto, la tranquillità e il sonno nell’area interessata dalla ‘movida’ pescarese, ma che ha anche che il sapore dell’ideologia islamica dei “Guardiani della Rivoluzione”.
A questo punto i gestori dei locali del quadrilatero via De Amicis, via Mazzini, Via Cesare Battisti e via Piave sono pronti a riconsegnare le chiavi dei locali o ad abbassare le saracinesche in segno di protesta.
La replica del sindaco Carlo Masci:
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
Leggo sui giornali e sui social che io avrei dichiarato guerra agli alcolici e che vorrei bloccare la loro vendita sulle aree pubbliche dopo la mezzanotte. LA NOTIZIA È TOTALMENTE FALSA, anche se a chi vende alcolici ai minorenni erogherei sanzioni molto più pesanti, ma è molto suggestiva per i miei oppositori politici e per quelli che mi contestano le chiusure a mezzanotte dei locali nella zona di piazza Muzii nei giorni feriali. Io, ieri, ho soltanto chiamato le associazioni di categoria per informarle che il Prefetto, dietro sollecitazione di un'associazione di cittadini, aveva scritto alle Forze dell'Ordine, e a me per conoscenza, per ricordare la necessità di effettuare controlli anche relativamente al rispetto della legge 125/2001, che stabilisce il divieto di somministrazione di alcolici su aree pubbliche. Una semplice comunicazione, quindi, per evitare che gli esercenti potessero trovarsi spiazzati su questo tema, nell'ottica della piena collaborazione intercorsa da sempre con dette associazioni. Chi era presente all'incontro non può che confermare il mio racconto. Poi c'è chi, per attaccare me, crea tensioni inutili in un clima già esasperato dagli effetti della pandemia, raccontando continuamente falsità vergognose. Ma la verità, alla fine, viene sempre a galla.