“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Nichi is the answer?
Il pugliese con l'orecchino è l'ago della bilancia della politica socialdemocratica. E se vincesse le primarie?
PRIMARIE CENTROSINISTRA. VENDOLA C'E'. Nichi Vendola, candidato alle primarie di coalizione del centro-sinistra, è stato assolto dal Tribunale di Bari dall'accusa di concorso in abuso d'ufficio "perché il fatto non sussiste". Un proscioglimento “pieno” che gli consente di dedicarsi “a testa alta” alla sua battaglia politica più importante: tentare la scalata alla premiership del centro-sinistra e contemporaneamente risollevare le sorti del suo partito Sinistra Ecologia e Libertà, uscito ridimensionato dalle ultime tornate elettorali.
AGO DELLA BILANCIA. Lo scontro politico all’interno del centro-sinistra si fa finalmente interessante. Vendola, infatti, è l’unico serio candidato che può aspirare a vincere, che può battere Renzi o Bersani. Il Governatore della Puglia, infatti, piaccia o no, è l’ago della bilancia della politica socialdemocratica italiana. L’unico uomo politico, che riesce ancora a smuovere la pancia degli elettori progressisti. Il suo ritorno in campo porterà migliaia di cittadini a votare alle primarie, la sua vittoria riempirebbe quello spazio politico oggi lasciato vuoto dal sempre più crescente astensionismo. Potrebbe tentare addirittura, da candidato premier, di intercettare il voto di quegli elettori che oggi hanno scelto il movimento cinque stelle perché si rifiutano di votare gli stessi leader politici che nelle ultime decadi hanno arrecato solo danno al Paese.
AFFINITA' E DIVERGENZE. A differenza di Grillo però, che ha dichiarato che non gli interessa trasformarsi in un partito politico, Vendola sa che può vincere solo rifondando un grande partito socialdemocratico, può governare solo attraverso la ricostruzione di un centro-sinistra di potere non legato a doppio filo alla globalizzazione capitalistica neoliberista e che non si fa dettare la propria agenda dalle imprese multinazionali e dal FMI.
TROPPO LIBERISMO? Sono troppi anni ormai che la sinistra italiana ha rinunciato alla tradizione storica e culturale socialdemocratica a favore di un liberismo istituzionalizzato. La sordità politica ha fatto sì che fin oggi né la crisi economica, né la disaffezione dei cittadini verso le istituzioni politiche, né la riduzione del consenso, né la perdita di credibilità li abbia spinto a iniziare una seria riflessione sulla propria fisionomia.
LO SCENARIO POSSIBILE. Se riuscisse a sconfiggere i candidati del PD nella lotta al trono di candidato premier del centro-sinistra, inevitabilmente parte dei democratici sarebbero costretti ad abbandonare il sogno di alleanza con Casini, Fini, e con il nuovo movimento di Montezemolo. Sarebbe un terremoto politico non da poco, che costringerebbe molti “senatori” del partito democratico e forse lo stesso Presidente Napolitano, a rivedere la strategia di spinta del partito sempre più verso il centro. Forse il PD si frantumerebbe e l’area ex DC non accettando Vendola candidato premier, si aggregherebbe al partito di Casini e Fini. Le primarie di coalizione del centro sinistra, come d’altronde quelle del centro destra ancora in fase embrionale, sono forse l’unico vero momento di democrazia rimasto in Italia. Vedremo come andrà a finire.
Francesco Mimola