“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Nel Pd scoppia la guerra Aca. Paolucci vs Castricone
Dopo gli scandali ed il buco milionario in arrivo altre 20 assunzioni. La crociata di Di Primio: «Serve un manager»
NEL PD SCOPPIA LA GUERRA DELL'ACA: CASTRICONE CONTRO PAOLUCCI. Nel Pd scoppia la guerra dell’Aca. E non è una novità, visto che quando si parla dell’Azienda del Consorzio Acquedottistico si tocca un vero e proprio nervo scoperto, almeno dal punto di vista dei Democrat. C’è chi, tra i sindaci, vuole mantenere le cose così come stanno, nonostante gli scandali (non solo di stampo giudiziario) e le innumerevoli polemiche seguite, mentre altri vorrebbero un taglio netto con il passato che “dovrebbe” corrispondere a un cambiamento concreto. Il segretario regionale Silvio Paolucci e il deputato Antonio Castricone, detto “Toni”, rappresentano in questa fase gli arbitri della partita, o se preferite gli aghi della bilancia. Entrambi hanno detto "sì" affinchè si volti pagina senza se e senza ma; in realtà sono in contrasto l’uno con l’altro, e il match - tutto interno al Pd - si gioca adesso anche su questo delicatissimo versante.
LE ASSUNZIONI. All’Aca, oltretutto, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche sarebbero in arrivo 20 assunzioni tramite agenzia interinale. Apriti cielo: da una parte si invoca un’azienda 2.0 che sia distante da criteri clientelari anche per ciò che riguarda il “piazzamento” dei suoi dipendenti, e dall’altra spuntano fuori situazioni che – se non gestite nella maniera più accorta possibile – rischiano di rivelarsi degli autentici boomerang. In attesa di capirne qualcosa di più, Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista e il solito Carlo Costantini del Mov139 si sono scatenati chiedendo un rinnovamento che parta dal basso: per i due consiglieri regionali sarebbe sostanzialmente inutile limitarsi a sostituire gli amministratori con altri personaggi non in grado di fornire adeguate garanzie.
LA CROCIATA DI UMBERTO: “CI VUOLE UN MANAGER”. Sull’argomento è intervenuto anche il primo cittadino di Chieti, Umberto Di Primio, al quale non è sembrato vero di poter attaccare il Pd, lui che è un sindaco del Pdl: «Che bello vedere tanti sindaci folgorati sulla via di Damasco o “via dall’Aca” – ha dichiarato l’avvocato teatino – Di Cristoforo e questo Cda io non l’ho votato, e con me Pescara, Montesilvano e San Giovanni Teatino. Il partito dell’Acqua, il Pd, non si smentisce e fa subire ai cittadini l’ennesima guerra interna, una guerra fra bande e correntizia per conquistare il potere e la gestione dell’Aca. Basta con una gestione politicizzata, consegniamo all’Assemblea il ruolo di controllo e indirizzo e affidiamo il risanamento dell’Aca e la sua gestione a un tecnico che amministri managerialmente questa azienda». Come al solito, tutti contro tutti.
Nicola Chiavetta