“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Navarra: "Tempi stretti. In questa stagione non entrerò nel Pescara"
Le parole durante la trasmissione "Speciale Calciomercato" su Rete8
Intervenuto a “Speciale Calciomercato” su Rete8, Rosettano Navarra ha parlato del futuro del Pescara e del suo mancato ingresso in società. In diretta ha risposto alle domande del collega Massimo Profeta. Queste le sue parole.
“Quando lo scorso 28 giugno ci siamo incontrati a Ferentino -ha affermato Navarra- Daniele (Sebastiani) mi ha detto che aveva un’opzione con un fondo, opzione che di fatto gli precludeva di parlare con terzi.
Ho avuto i primi documenti del Pescara lunedì 1 luglio. Capite bene che in una settimana abbiamo fatto miracoli.
Con Daniele ho avuto e ho un bel rapporto. Quando gli chiedevo delle cose, me le scriveva di pugno suo su un pezzo di carta, mi riferisco alle cose salienti. In base a quello che mi girava anche su WhatsApp, venerdì scorso 5 luglio ho fatto la mia offerta per rilevare il 51% delle quote.
Chiaramente per verificare se quello che dici tu vale 10, per me 10, 5 o 2, bisogna fare una due diligence. Con Daniele (Sebastiani) gli incontri sono stati sempre all’insegna del rispetto e della linearità.
Io però devo essere onesto. Voglio incidere, voglio avere potere decisionale sulle questioni tecniche. Mi piace stare sul campo, avere rapporti con giocatori e allenatore.
Siccome per fare le cose ci vuole tempo. Tra un paio di mesi dopo la due diligence non potrò più incidere. C’è già un allenatore (Baldini) che a me va benissimo, l’ho anche detto a Daniele. La rosa sarà già definita. Insomma non avrò la possibilità di incidere come mi piacerebbe.
E allora credo sia più ragionevole restare in buoni rapporti sperando che il Pescara possa disputare il miglior campionato immaginabile e tornare in B.
A tal proposito, racconto un aneddoto: nel 2005 ho avuto la possibilità di prendere il Treviso che era in B. Iniziai una trattativa ma, come oggi, non mi misi d’accordo. Al termine di quella stagione per i veneti (allenatore Pillon) fu serie A.
Che sia di buon auspicio per il ritorno in B del Pescara. Lo dico con affetto perché, ormai, un po’ di colori biancazzurri me li sentivo addosso”.