“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Natale senza casa
Lettera di due cittadine alle prese con una vicenda incredibile. La loro abitazione non è agibile ma...
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. "Egregio Direttore,
Le scriviamo questa lettera per portare alla Sua attenzione e a quella dei Suoi lettori la grave ingiustizia che stiamo subendo e per dimostare, qualora ne servisse ancora la prova, come le istituzioni abbiano deciso di abbandonare i propri concittadini in difficoltà.
Siamo due famiglie pescaresi che abitavano, fino a poco più di un mese fa, in Via A. Grandi.
Dal sette di novembre del 2012, purtroppo, non abbiamo più un tetto dove dormire e ormai ci stiamo tristemente preparando a passare anche il natale fuori di casa.
L’unica nostra colpa è stata quella di abitare a pochi passi da un cantiere ove si è deciso che vengano costruiti dei parcheggi sotterranei.
Dall’inizio di questi lavori la nostra pace è finita.
Rumori e vibrazioni ci hanno accompagnato il giorno e anche la notte.
Da subito, pertanto, eravamo abbastanza perplessi circa la fattibilità di un opera di quel tipo a pochi passi dal mare. Comunque non siamo in grado di sapere se tutto è stato fatto a norma di Legge.
Ciò che è certo che poco più di un mese fa, le nostre paure si sono tramutate in certezze.
Ci siamo svegliati la mattina, infatti, e abbiamo visto numerose crepe sui muri della casa.
Sembrava ci fosse stato un terremoto, spaventati abbiamo potuto verificare fuori dalle nostre abitazioni anche un vistoso smottamento di terreno.
Non c’è voluto molto per capire che tutto era derivato dal cantiere.
Impauriti e arrabbiati abbiamo chiamato subito i Vigili del Fuoco i quali, dopo i rilevamenti del caso, acclaravano un reale stato di pericolo e ci invitavano ad abbandonare le nostre case.
I Vigili del Fuoco affermavano che “considerata la situazione di grave rischio per gli occupanti gli edifici in oggetto si ritiene a scopo precauzionale necessario interdire le abitazioni interessate almeno finchè non saranno eseguite da parte della Ditta esecutrice del cantiere le opere di messa in sicurezza.”
E’ stato un momento terribile.
Preparare in fretta e furia valigie e borse, chiudere la porta di casa senza sapere quando si rientrerà non è una bella esperienza, solo chi ha passato una simile esperienza può capirla.
In cuor nostro speravamo, però, che in una settimana le ditte costruttrici avrebbe almeno rimesso in sicurezza le nostre case e che comunque le istituzioni ci avrebbero aiutato.
I responsabili delle ditte infatti ci hanno pagato, questo va detto per correttezza, una settimana di permanenza in albergo, ma aldilà di questo è rimasto il silenzio.
Dobbiamo constatare però che, ad oggi, nessun tempestivo intervento per ripristinare la sicurezza è stato effettuato e cosa ancor più grave nessuna autorità, nell’ambito delle precipue competenze e responsabilità, nonostante i nostri inviti, ha ritenuto di adottare provvedimenti volti a garantire la nostra sicurezza ed incolumità, ma soprattutto a spiegarci nel dettaglio cosa deve essere fatto e cosa sarà effettivamente fatto per mettere in sicurezza la nostra casa.
La ringraziamo per l’attenzione e speriamo che almeno dopo questa lettera qualcuno decida di intervenire vorremmo poter almeno passare il Natale a casa".
Signore Tinari e Santellozzi