“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Napolitano grazia Sallusti
Diffamazione. Commutati 14 mesi di reclusione in ammenda da 15.532 euro. Ma c'è chi non ce li ha
DIFFAMAZIONE. NAPOLITANO GRAZIA SALLUSTI. Il direttore del quotidiano "Il Giornale", all'epoca dei fatti era a "Libero", Alessandro sallusti è stato graziato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il Capo dello Stato ha commutato la pena detentiva inflitta ad Alessandro Sallusti in pena pecuniaria, firmando il "provvedimento di commutazione della pena detentiva" per "ovviare a una situazione di evidente delicatezza" e per "sollecitare" una "riflessione" per giungere a "norme più equilibrate" dei reati di diffamazione a mezzo stampa. La sanzione prevista è di 15.532 euro. Sallusti era stato condannato a 14 mesi di reclusione per diffamazione.
MA DEGLI ALTRI POVERI GIORNALISTI COSA SARA'? E' evidente che il problema della diffamazione a mezzo stampa, un reato d'opinione, vada rivisto. E' la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, all'art.21, a sancire il diritto di espressione libertà di stampa che, certamente, non significa diffamazione. E' naturale che un giornalista nell'esercizio delle ssue funzioni debba poter "osare" e non è un caso, infatti, che l'Italia sia al 49esimo posto nella classifica sulla "libertà d'espressione". I giornalisti querelati, magari collaboratori di un piccolo quotidiano, non possono certamente sostenere quelle cifre pagate da Alessandro Sallusti nè, eventualmente, subire una condanna PENALE per l'eventuale reato. Tocca al Parlamento fare le leggi: e speriamo che il prossimo Governo ne faccia una nell'interesse della collettività (e non solo per Alessandro Sallusti).
La Redazione