“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Muro contro muro politico. Che cosa succedera'?
I dati sull'immigrazione parlano chiaro: 3.4 milioni di persone giunte in USA da El Salvador e Honduras vivono oggi in America. Molti sono pronti a seguirli ma gli Usa quanti ne possono accogliere?
MURO CONTRO MURO POLITICO. CHE SUCCEDERA'? Anni fa,quando ero il corrispondente da New York della Rusconi, il presidente mi chiese di traslocare per un certo periodo di tempo a Miami, 2100 km piu' vicini all'America centrale da New York. Era il perido in cui nazioni come El Salvador, Guatemala, Nicaragua erano spesso in guerra, o presi alla gola da ribellioni interne. Il presidente voleva sapere come erano le condizioni dei molti italiani che lavoravano in quelle parti. Cosi salivo in aereo e via. Ho parlato con personaggi politici di quegli Stati, ho visto situazioni racapriccianti ed ho sentito che prima o poi centinaia di migliaia di civili di quelle zone avrebbero preso la strada del nord per sfuggire alla morte. E credevo anche che gli sfollati (come si chiamavano una volta) avrebbero preso la strada per altre nazioni del centro America, come Costa Rica, Honduras, perfino Belize. E invece no, fin dall'inizio guardarono agli Stati Uniti, attraversando il Messico che li ha sempre aiutati. I dati, che si rifanno al 2015, dicono che 3.4 milioni di persone giunte in USA da El Salvador e Honduras vivono oggi in America. Gli Stati sopra menzionati erano nidi di corruzione, governi deboli e fifoni incapaci di combattere gangs micidiali come MS13 o 18th Street Gang. Per non parlare dei cartelli. Cosi' questi gruppi riuscirono senza tante difficolta' a raggiungere la California e New York, dove oggi uccidono, stuprano, rubano (non tutti, naturalmente). Le mie previsioni (che erano anche di tanti altri) si sono avverate. Oggi lungo il confine Messico-USA si assiepano (diciamo cosi') migliaia e migliaia di persone del centro America. Sono convinto che molte famiglie vogliono entrare in USA e ricominciare una vita sana e tranquilla. Ma potrebbe l'America accogliere tutti a braccia aperte? No. Non potrebbe. Per farli entrare legalmente devono controllare i migranti attentamente: chi sono, cosa vogliono e ogni altra forma di accertamento usato nel mondo . E qui, immancabilmente, subentra la politica. I democratici americani vogliono l'ingresso libero a tutti per motivi che ormai anche il mio cagnolino ha capito. Quando gli chiedono perche' vogliono ingresso libero, loro rispondono: perche' la nostra e' una nazione di emigrati. Vero, ma prima di entrare negli Stati Uniti il sottoscritto (cosi'come tanti altri da tutte le parti del mondo) e' stato sottoposto a controlli severissimi e con l'assicurazione di un parente in USA che avrebbe cura del nuovo emigrato qualora non riuscisse a trovare un lavoro. Che cosa succedera' ora? Trump e' un uomo che non molla, potremmo anche chiamarlo testardo. Per cui le cose cambieranno soltanto quando il popolo, il vero boss di una nazione,decidera' di muovere le acque politiche.
Benny Manocchia (USA)