“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Muore la donna bruciata
Liliana Agnellini, 65 anni, uccisa dall'ex compagno assassino: aveva ustioni sul 70% del corpo
L'EPILOGO DEL DRAMMA DELLA GELOSIA. Liliana Agnellini, 65 anni di Montesilvano, vedova e madre di tre figli, non ce l'ha fatta a superare le terribili ferite presenti sul 70% del corpo. E' morta poco fa, nel Centro Grandi Ustioni di Roma, dove era ricoverata da ieri in seguito alla folle aggressione da parte di un amore "malato": l'ex carabiniere in pensione, originario di Pianella, Damiano Verna. La donna, stanca della relazione e delle continue persecuzioni, l'aveva denunciato ai carabinieri poco prima di Natale per stalking. Evidentemente quel tentativo estremo di difesa è stata la goccia che ha fatto trabboccare il vaso ed ha acceso l'istinto più basso dell'assassino: quello della vendetta.
L'OMICIDIO SUICIDIO CON LA BENZINA. L'uomo non si era arreso alla fine della relazione. Anzi, in preda ad un raptus omicia/suicida, aveva deciso che se non con lui non sarebbe stata di nessun altro. Così ha atteso il rientro della Agnellini - domenica sera era stata a ballare - nel parcheggio della palazzina di via Garonna 7, nel quartiere di Villa Carmine. Stando alla ricostruzione degli inquirenti l'ex carabiniere avrebbe prima minacciato la donna con un coltello e poi, una volta dentro l'ascensore, si sarebbe cosparso di benzina ed avrebbe ripetuto il gesto sulla donna, prima di accendere il fuoco. La scena che si sono trovati davanti i vicini, svegliati da una deflagrazione avvenuta nello stabili, è da film horror. Entrambi erano bruciati come torce umane.
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