“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Morte Jonny Morelli, patteggia due anni l'autista del bus
Il giudice infligge all'uomo la pena accessoria per aver causato il decesso del centauro, patente sospesa fino al 2018. E' polemica
E UNA VITA VALE SOLO DUE ANNI? Due anni di reclusione, con sospensione condizionata della pena, e due di sospensione della patente di guida (un anno e mezzo per omicidio colposo e sei mesi per lesioni personali gravi): è questa la decisione del giudice del Tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, che ha accolto la richiesta di patteggiamento dell'autista di autobus a giudizio per aver causato a Pescara, passando con il semaforo rosso, l'incidente che uccise il motociclista 30enne Jonny Morelli, di Cepagatti, e procurò traumi alla passeggera, Alex Mammarella. Era il giugno del 2014.
Il giudice ha accolto la richiesta dei legali dell'imputato ma ha inflitto anche una pena accessoria che impedirà all'autista della ex-Gtm di svolgere il suo lavoro nei prossimi due anni. L'azienda ha già fatto sapere che l'uomo verrà destinato ad altre mansioni a terra. Sono state le immagini della telecamera di sicurezza posizionata nel mezzo, nonché i controlli sul sistema semaforico, a svelare la dinamica dello scontro tra l'autobus 7C proveniente da San Silvestro, vuoto e a fine corsa, e la moto con i due giovani in sella. Fioccano, come prevedibile, le polemiche, guidate da una semplice - quanto dolorosissima - domanda: ma quindi una vita umana, oggi, vale solo due anni?
Redazione Pescara