“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
MoVimento 5 Stelle a "pezzi". Fuori due consiglieri a Teramo e Spoltore
Paola Cardelli annuncia le dimissioni per "gravissimi episodi". Mayo ha annunciato di dimettersi la scorsa settimana
BUFERA NEI "CINQUESTELLE": VIA DUE CONSIGLIERI NELLO STESSO GIORNO. Che nel MoVimento 5 Stelle Abruzzo ci fosse aria di "maretta" era piuttosto evidente. Bastava spulciare, qua e là, nei vari gruppi facebook per capire a che punto fosse arrivata la tensione tra vertici e base. I "casi" più spinosi, quelli di Teramo e Spoltore (Pe), che da tempo occupavano le cronache grilline, sono arrivati all'inevitabile epilogo: e cioè con l'annuncio delle dimissioni per "irrevocabili divergenze" con i rispettivi meet up che li avevano scelti come portavoce nei rispettivi territori. Stiamo parlando, naturalmente, delle vicende che riguardano i consiglieri comunali Paola Cardelli e di Carlo Spatola Mayo, rispettivamente eletti nei consigli comunali di Teramo e Spoltore.
IL "CASO" SPOLTORE E IL VOTO ALLE PROVINCIALI. Due settimane fa era esploso il "caso" delle votazioni alle elezioni provinciali e verosimilmente per il voto allo stesso partito contro il quale l'ingengner Carlo Spatola Mayo avrebbe dovuto svolgere attività di opposizione in seno al consiglio comunale di Spoltore a maggioranza Partito Democratico. Mayo, chiamato dalla base per fornire spiegazioni, aveva aveva annunciato le proprie dimissioni non appena avesse avuto la certezza che il suo posto sarebbe stato preso da la prima dei non eletti, cioè Giorgia Cipriani. Nel frattempo il direttivo, con comunicato a firma di Pierluigi De Rugeriis per Spoltore a 5 Stelle, aveva inviato allo staff di Beppe Grillo un verbale contenente la sfiducia poichè le dimissioni di Carlo Spatola Mayo, nonostante l'ultimatum impostogli, non si erano ancora ufficializzate. Fonti intorno all'ambiente del Comune riferirebbero che queste sarebbero state presentate ieri ma la notizia non è stata ancora confermata
QUI TERAMO: IL VELENO DELLA CARDELLI. A Teramo, invece, la situazione si era esacerbata sin dalle primissime votazioni in seno al nuovo consiglio comunale, eletto lo scorso 25 maggio. "Annuncio - si legge in un comunicato a firma della consigliera Paola Cardelli - la mia irrevocabile uscita dal Movimento Cinque Stelle a causa di ulteriori gravissimi episodi che mi costringono purtroppo ad abbandonare un progetto intrapreso e condotto con profonda convinzione e determinazione. Ho profuso tutto il mio impegno nel tentare di portare avanti una situazione rivelatasi oggettivamente insostenibile per chiunque, ma la misura è colma, non posso consentire oltre di essere accomunata con certi individui dediti alle menzogne, agli intrighi ai sotterfugi, autori di azioni immorali, se non illecite, che mettono a repentaglio la mia reputazione e la mia onorabilità". E poi parole di fuoco: "Ovunque nel Movimento, a fianco di bravissime ed onestissime persone, prosperano e si moltiplicano opportunisti, che hanno creduto di trovare in esso e troppo spesso l’hanno trovata, una via facile per risollevare le proprie condizioni, fascistelli illetterati, fanatici squadristi".
LA SFIDUCIA LO SCORSO 31 LUGLIO. La consigliera Cantelli era stata sfiduciata lo scorso 31 luglio durante una caotica riunione del Meet Up Teramo a 5 Stelle. "Le motivazioni - spiegò all'epoca Benedetto Zippilli - sono da ricondurre alla natura ed ai principi di un Movimento che, come recita la carta fondativa nazionale “vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democrati senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi”".
Insomma, due belle gatte da pelare per lo staff di Beppe Grillo e per i parlamentari abruzzesi Vacca, Colletti, Castaldi, Blundo e Del Grosso.
Redazione Independent