“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
«Minacciato da Sebastiani»
Ranieri denuncia il N.1 biancazzurro. In ballo ci sono sempre i soldi (400mila) per danni e affitto stadio
QUESTIONE DEBITI PESCARA CALCIO: RANIERI DENUNCIA SEBASTIANI. La vicenda è sempre la stessa da un anno a questa parte. Il presunto credito di 400mila euro vantato dal Comune di Pescara nei confronti della Delfino Pescara 1936. Si tratta di 100 mila euro richiesti per il saldo di un magazzino all'interno dello Stadio Adriatico e di circa 300mila euro di debito maturato per i danni post-festa promozione, quando la squadra venne festeggiata dalla città dopo la gara di Genova, vinta 3 a 1 contro la Sampdoria. Lunedì il Comune ha votato ed approvato, col voto favorevole del sindaco Luigi Albore Mascia, un Odg per mettere in atto tutte le azioni legali utili al recupero del credito verso la Delfino Pescara S.r.l. e la cosa, naturalmente, non è piaciuta al presidente Daniele Sebastiani che ha reagito dichiarando pubblicamente che «quel denaro non è dovuto» e che «la squadra giocherà altrove». «Dopo aver ascoltato, per l’intera giornata, le più fantasiose assurdità - ha affermato Renato Ranieri - e dopo aver registrato le consuete minacce ed offese anche ricevute dal Pres. Sebastiani, il sottoscritto comunica di aver dato mandato al proprio legale di tutelare la propria immagine e ruolo di pubblico ufficiale e soprattutto consegnerò in copia tutto il fascicolo inerente la questione direttamente in Procura, al fine di far accertare dalla magistratura la verità. Già per le polemiche di questa estate, ci sono indagini in corso da parte della Magistratura». Insomma, lo scontro se prima era soltanto verbale ora ha fatto il salto di qualità, finendo direttamente in tribunale sezione civile e penale.
RANIERI: «PERCHE' IL PESCRA NON SIPULA UNA POLIZZA». Il consigliere Ranieri, frimatario insieme a Di Nisio e Del Vecchio della mozione per recuperare il credito, si domanda come mai la Delfino Pescara 1936 «si ostina ancora ad oggi a non presentare e stipulare una apposita Polizza Assicurativa obbligatoria per Legge? Perché non esiste nessun atto di concessione dove si fissano i diritti e doveri di ciascuna parte?». La polemica, secondo l'esponente di Fli, non è frutto di una questione personale. «Io sono un tifoso e voglio il bene della squadra. Soffro - spiega - per l’annata appena passata, e spero che il prossimo anno si possa fare bene. Ma i tempi sono cambiati, una volta pagava Pantalone, ora pagano direttamente i cittadini che chiedono un cambio di rotta alla Politica. Non ci si puo’ piu’ permettere di sprecare risorse pubbliche, ovvero, di non poter disporre di risorse utili per il Bene Comune. I problemi sono tanti a Pescara, è vero, ma non per questo la gestione degli impianti sportivi è un problema secondario. Se prima non si pagava, certo non è cosa di questo periodo storico. Negare questo vuol dire essere contro l’intera Città di Pescara».
RISCHIO IS ARENAS? In merito alle proposte di compensazione avanzate Ranieri ricorda che «non si possono usare soldi pubblici in maniera impropria e i fatti accaduti a Cellino (Pres. del Cagliari Calcio) per la realizzazione dello Stadio “Is Arenas” dovrebbe bastare per far capire la delicatezza della questione. Comunque, carte alla mano, si affronti serenamente il confronto. E’ ora che si accerti la verità e che ognuno si assuma le proprie responsabilità. In ultimo . conclude Ranieri - mi si permetta di fare i complimenti alla Società del Lanciano che ogni volta è venuta a giocare a Pescara ha onorato puntualmente ai propri impegni, pagando anche piu’ di cio’ che paga la Pescara Calcio».
Redazione Independent