Sadako Sasaki aveva solo 2 anni il
6 agosto del 45, era una bimba di
Hiroshima, viveva vicino al luogo in cui quel Mk 1 esplose, ma riuscì a salvarsi dagli attacchi di “Little Boy” , a non essere vittima di quel
Progetto Manhattan che negli ultimi giorni di un conflitto mondiale devastò il suo paese e il suo mondo.
Sadako riuscì a crescere, arrivare a 11 anni, studiare, giocare, allenarsi nella corsa prima che le diagnosticassero una grave forma di leucemia causata dalle radiazioni dell'atomica dalla quale si salvò 9 anni prima, era il 1954. Nella sua vita una giovanissima amica, Chizuko Hamamoto portò il calore e la forza della speranza, narrandole una storia, un'antica leggenda: chi fosse riuscito a costruire mille gru di carta con la tecnica dell'origami avrebbe potuto esprimere un desiderio e probabilmente realizzarlo. La gru, più precisamente una gru della Manciuria, specie di uccelli protetta fin dal 1920, che nella sua danza che sembra osservare un rituale, rappresenta la gioia di stare insieme e nella forma e nell'estetica indica forza e purezza. Non è difficile notare gru di carta disegnate sui kimono delle spose il giorno delle nozze proprio come auspicio di una vita lunga vita insieme. Fu proprio la giovanissima amica Chizuko a realizzare la prima gru di carta e a donarla a Sadako. Nei quattordici mesi che Sadako passò in ospedale creò gru con ogni tipo di carta, per lei andava bene anche la carta dei suoi farmaci, aveva raccolto la speranza che le donò l'amica Chizuko e il suo desiderio era : poter far guarire tutte le vittime del mondo e non averne mai più, eliminando tutte le guerre. Gli amici e i compagni di scuola di Sadako fecero altrettanto, e per lei costruirono gru di carta da donarle per poter guarire perchè con lei guarissero anche tutti gli altri. Il messaggio di Sadako era:
“Scriverò la parola pace sulle tue ali e volerai intorno al mondo perché i bambini non muoiano piú cosí”
La gru origami si chiama “Tsuru”, fino all'ottobre del 1955 le mani di Sadako hanno danzato sulla carta per formare le pieghe, dato forma e sostanza alla carta, dimenticando la sua condizione e la malattia, aveva un obiettivo e continuò a modellare piccole tessere di speranza di ogni dimensione e colore, per se stessa e per gli altri, realizzò 644 gru. Il 25 ottobre del 1955 , in quel letto d'ospedale di Hiroshima le mani di Sadako si fermarono. L'esile corpo di Sasaki fu riportato alla terra, insieme al suo corpo le sue centinaia di gru colorate. Chizuko non donò a Sadako una gru di carta insieme ad una favola, le donò un seme, Sadako si prese cura di quel seme nutrendolo di gioia e di forza, quel piccolo seme divenne la pianta della speranza di gurigione e di pace, quella pianta di speranza nata dalla volontà di Sadako fu raccolta dai ragazzi di tutto il Giappone che fecero una colletta per costruire una statua con il messaggio di Sadako, quel monumento in cui la piccola Sadako in piedi sulla bomba sorregge una gru si trova nel parco della pace di Hiroshima. Ma una di queste gru attraversò l'oceano Pacifico, fece il suo il suo viaggio con Floyd W. Schmoe, arrivarono al Peace Park di Seattle, dove l'abilità di Daryl Smith diede a Sadako un corpo di bronzo, nuove mani per tenere sospeso il suo desiderio di guarigione e di pace. “The Thousand Paper Cranes” le mille gru di Sadako, hanno nuovamente vita, anche se le sue dita sono immobili ci donano il ricordo e l'obiettivo, portare speranza e gioia ai tanti e le tante Sadako malati , creare un sogno di pace per noi e per gli altri , ora dipende solamente da noi.
Nomino O.