“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Micron. La spina d'Abruzzo
Clamorosa protesta degli operai davanti alla sede della Regione. Chiodi: «Faremo tutto il possibile»
MICRON. PROTESTA AD OLTRANZA. Clamorosa protesta dei lavoratori della Micron che, a centinaia, si sono riuniti davanti al Palazzo dell'Emiciclo, dove ha sede la Regione Abruzzo, per denunciare il "dramma" che stanno vivendo migliaia di famiglie. Il presidente Gianni Chiodi, rintracciato dal sindaco di Avezzano Di Pangrazio, è stato costretto ad interrompere i lavori del Consiglio per scendere tra i lavoratori e spiegare la strategia della Regione al problema della multinazionale americana, con sede ad Avezzano, che ha annunciato il taglio di 700 unità lavorative. «Ho chiamato il Miniestero - ha detto il Governatori con megafono in pugno - ma mi hanno detto che è inutile convocare un tavolo con la proprietà, anche prima di Capodanno, se poi non abbiamo notizie sui reali proprietari dell'industria». Dopodichè, Chiodi ha ricevuto una delegazione di sindacati e lavoratori nei propri uffici nei quali è stato sottoscritto un piano d'intenti da mettere in campo per l'anno prossimo.
SCETTICA LA PEZZOPANE. Alla manifestazione ha partecipato anche Stefania Pezzopane che ha spiegato che ha denunciato il comportamento della Regione sull'emergenza lavoro nella provincia dell'Aquila. «È necessario - ha detto l'assessore al Comune di L'Aquila - che la Regione esca dal suo torpore e dalla sua indifferenza dimostrata anche questa mattina, quando il Presidente Chiodi nel suo intervento ha dimostrato chiaramente di avere fino ad oggi sottovalutato la vertenza, di non avere ascoltato sindacati e lavoratori e di aver continuato da luglio ad oggi in quella sua solita litania, che tutto va bene e che non bisogna disturbare il manovratore. Ora il re è nudo, l’azienda e il suo management con cinismo e spregiudicatezza annunciano 700 esuberi, si apre il rischio di uno spacchettamento purtroppo molto simile al disastro Italtel degli anni ’80. Tutto ciò può essere ancora bloccato». Sono, dunque, necessari passi autorevoli di tutta la Regione. Sono necessarie tutte le forze politiche in campo. Bisogna rafforzare il Tavolo Nazionale e riempirlo di contenuti, investendo nel settore internazionale della microelettronica. Bisogna aprire contatti con la Holding e non solo con il management locale e anche interloquire tra Italia e Stati Uniti verificando e migliorando l’offerta territoriale di servizi. L'Abruzzo non può permettersi che un simile investitore vada altrove.
Redazione Independent