“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Mercoledì sera fiaccolata per la pace in Medio Oriente
Appuntamento ore 21 alla Madonnina del Porto. Il corteo marcerà fino alla Nave di Cascella per dire: No al genocidio del popolo palestinese
NO AL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE. L'operazione di guerra “Protective Edge”, scatenata da Israele con centinaia di bombardamenti sulla Striscia di Gaza, ha colpito siti civili e ucciso in soli sei giorni oltre 170 palestinesi, molti dei quali giovani e bambini. Israele si appresta a lanciare un’operazione su vasta scala analoga a “Piombo Fuso” che nel 2008/2009 provocò migliaia di vittime palestinesi. Massacri e devastazioni sulla popolazione palestinese si ripetono ormai ciclicamente. I palestinesi della Striscia di Gaza sono isolati via mare e via terra, intrappolati nella loro terra con esigui mezzi di soccorso e sottomessi agli umori dell'Egitto per l'apertura di Rafah, unica via di uscita per i feriti. “Protective Edge” è il pretestuoso epilogo della rappresaglia feroce innescata dai coloni israeliani con l'omicidio di Mohammed Abu Khdeir, ragazzo sedicenne arso vivo, a seguito dell'omicidio dei tre giovani coloni israeliani.
I bombardamenti su Gaza arrivano a un mese dall'insediamento del Governo di unità nazionale palestinese e quasi in concomitanza del 10° anniversario della Sentenza della Corte Internazionale di Giustizia che, il 9 luglio 2004, ha condannato il muro israeliano nei Territori Palestinesi. Come sempre, Israele è sordo a tutte le sentenze e agisce con il favore degli USA, anche in questa occasione, e nel silenzio complice dell'Unione Europea. In Italia, mentre l'Alenia Aermacchi (Finmeccanica) fornisce a Israele caccia M-346, le istituzioni nazionali e locali tacciono e i media ripetono il solito cliché di capovolgimento dei fatti che dipinge i palestinesi come temibili terroristi e incornicia gli israeliani nel quadro limpido di povere vittime. Questa informazione distorta dell'ennesimo massacro a danno della popolazione palestinese è in innegabile complicità con la politica israeliana.
L’Italia deve condannare lo stato di Israele, fondato su una politica di apartheid, di esclusione e ghettizzazione della popolazione palestinese, di repressione feroce e indiscriminata contro un intero popolo colpevole di voler esistere libero e indipendente sulla propria terra.
Manteniamo la nostra attenzione e facciamo costante informazione su quello che avviene nel Mediterraneo ed in Medio Oriente: non basta manifestare e poi tornare a casa come spesso è avvenuto. Organizziamo la nostra solidarietà al popolo palestinese innanzitutto conoscendolo, e allo stesso tempo denunciamo tutto quello che sui nostri territori vede la complicità con la politica economica, statale e militare in favore dello stato sionista. Aderiamo come richiesto da tutte le componenti del popolo palestinese e dalle associazioni pacifiste israeliane alla campagna BDS (boicottaggio, disinvestimento, sanzioni) verso Israele. Chiediamo che le istituzioni, anche quelle abruzzesi, interrompano ogni collaborazione con le istituzioni israeliane.
Coordinamento Solidarietà con la Palestina