“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Meno lavoro, carrello vuoto
Il 2012 sarà ricordato come l'annus horribilis dei consumi. Confcommercio: «peggio solo nel dopoguerra»
CONSUMI. IL 2012 ANNO PEGGIORE DAL DOPOGUERRA. Che il 2012 fosse stato un anno difficile non c'è alcun dubbio. Ieri l'Istat ha diffuso i dati sulla disoccupazione giovanile: un giovane su quattro, nella fascia tra i 15 ed i 24 anni, è senza lavoro (37,1%), mentre il totale dei disoccupati in Italia ha toccato quota 2,9 milioni. Dunque, non desta alcuna meraviglia il crollo dei consumi che, secondo Confcommercio (Icc), mostrano «con una certa evidenza come il 2012 si avvii a essere ricordato come l'anno più difficile per i consumi del secondo dopoguerra. Difficilmente la nostra economia, e i consumi in particolare, potranno cominciare a mostrare nel breve periodo segnali di miglioramento». Un segnale evidente che sottolinea l'equazione più lavoro uguale maggiori consumi. Se, al contrario, l'occupazione diminuisce è evidente che a risentirne sarà tutto il sistema. La spesa degli italiani, mai parsimoniosi con i generi alimentari, ha registrato un crollo imponente segno che la crisi fa davvero paura ed il "rischio povertà" è sempre più forte, anche per quelle fasce un tempo sicure: giovani, famiglie coi figli monoreddito, coppie col mutuo, persone separati, anziani, precari e pensionati.
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