“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Menarini licenzia 1000 operai
Il gruppo farmaceutico annucia il nuovo piano industriale. Colpo all'economia del Capoluogo
OCCUPAZIONE. UNA CATTIVA MEDICINA. La Menarini ha annunciato il licenziamento di mille persone in Italia. Una notizia che getta nello sconforto l'intera città di L'Aquila già alle prese con i problemi della ricostruzione e con un'economia che stenta a ripartire. Sono centinaia, infatti, gli operai aquilani che lavorano nello stabilimento del gruppo. Noi di Rifondazione Comunista - dice consigliere comunale Enrico Perilli - vogliamo sottolineare che i livelli occupazionali devono essere salvaguardati e che la proposta è da respingere in quanto è stato firmato dalla Menarini dell’Aquila un accordo che aumenta la capacità produttiva». Tutto ciò anche in virtù dell’emendamento del ministro della Coesione territoriale Fabrizio Barca che stabilisce che, il 5 percento delle somme della Ricostruzione, siano finalizzate al rilancio delle attività produttive ed, in presenza anche, della legge 77 del 2009, che prevede la realizzazione di accordi di programma, destinati al chimico-farmaceutico, per garantire la solidità, la qualità dell'occupazione e e agevolazioni per lo sviluppo economico e sociale. E, poi: «Siamo dunque concordi con la battaglia che sta portando avanti la Cgil L'Aquila e, chiediamo al sindaco Cialente e ai Parlamentari, che la salvaguardia dei lavoratori della Menarini diventi una priorità dell’agenda politica». Della serie: il dramma continua nella città del terremoto.
Marco Beffe