“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Megalò a breve sentenza la sentenza Tribunale delle Acque Pubbliche
Le associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra dopo che Legambiente ha inserito il centro commerciale nell'elenco degli edifici più pericolosi d'Italia
CHIETI, MEGALO' E' UN EDIFICIO PERICOLOSO?. Il centro commerciale Megalò, collocato dal dossier di Legambiente tra i dieci edifici più pericolosi d’Italia, riceverà a breve il giudizio del Tribunale Superiore delle Acque che, lo ricordiamo, è l'organo giurisdizionale competente a decidere nei processi d'appello delle sentenze dei tribunali regionali delle acque pubbliche, con competenza in materia di controversie sulle acque pubbliche, demanialità dei terreni, risarcimento dei danni, ecc., ed in primo grado in sede di giurisdizione amministrativa. “Un pericolo tuttora presente – sottolineano dal WWF CHIETI – visto che gli insediamenti cosiddetti Megalò 2 e Megalò 3, ciascuno dei quali prevede la costruzione di cinque edifici, sono al centro di un procedimento giudiziario in attesa di definizione”. L’avvocato del Wwf, Francesco Paolo Febbo, si è costituito di fronte al Tribunale Superiore delle Acque contro i nuovi insediamenti, mentre il Comune di Chieti ha incaricato i propri legali di schierarsi a favore della ditta proponente uno dei due interventi. “Megalò 1 – ricorda Nicoletta Di Francesco, presidente del Wwf Chieti-Pescara – venne costruito in virtù di una legge regionale, rimasta in vigore pochi mesi perché in contrasto con la normativa italiana ed europea, che ha consentito l’approvazione del progetto senza la indispensabile valutazione ambientale. L’area nella quale sorge quel centro commerciale era invece una valvola di sfogo per il fiume e veniva periodicamente allagata. Con tutti gli spazi resi vuoti in questi anni dalla crisi riesce difficile spiegarsi perché si sia voluto a ogni costo costruire dov’era”. Il Wwf aveva presentato un esposto alla magistratura per segnalare le possibili irregolarità. “Circa le questioni all’esame del Tribunale Superiore delle Acque – spiega l’avvocato Febbo – per Megalò 3 il contenzioso riguarda il provvedimento del Genio civile che ha ordinato alla ditta Akka S.r.l. il ripristino dello stato dei luoghi geomorfologicamente compromesso dai lavori realizzati nel sito. Contro quel provvedimento pende un ricorso al Tar che ha tuttavia sospeso il giudizio in attesa della pronuncia prodromica del Tribunale delle Acque, che ha comunque nei mesi scorsi respinto la sospensiva richiesta dagli avvocati della ditta".
Redazione Independent