“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Mazzocca(te) a Chiodi
L'ex assessore alla Sanità è una bufera «Rivendico il mio lavoro e sono orgoglioso di aver salvato l'Abruzzo»
"SANITOPOLI". PARLA L'EX ASSESSORE MAZZOCCA. Ennesima, lunghissima, udienza del processo cosiddetto "Sanitopoli": un sistema di presunte tangenti nella sanità abruzzese che, nel il 14 luglio del 2008, portò all'arresto dell'ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco accusato in questo processo insieme ad altre 31 persone che, a vario titolo, devono rispondere dei reati di associazione per delinquere, corruziome, abuso d'ufficio e consuccione. Nella bollente Aula 1 del Tribunale di Pescara tocca a l'ex assessore alla Sanità Bernardo Mazzocca sedersi sul banco dei testimoni e raccontare la sua versione. «Sono cinque anni che aspetto di spiegare perchè mi trovo qui», ha riferito il dipendente della provincia di Pescara al presidente del Collegio giudicante Carmelo De Sanctis. Mazzocca è un fiume in piena mentre racconta della vittoria alle elezioni, di come ha conosciuto l'ex presidente Fira Giancarlo Masciarelli, dello spaventoso debito della sanità, della seconda cartolarizzazione, del piano di rientro del debito sottoscritto con l'ex ministro Padoa Schioppa e del "propagandismo" di Chiodi.
LEGGE SULLO SPOIL SYSTEM E MASCIARELLI. «Ho conosciuto Giancarlo Masciarello dal Prefetto di Chieti», è iniziata così la deposizione alla domanda del pm Bellelli sui rapporti con l'ex numero uno di Fira. «Ero appena stato nominato assessore e i farmacisti avevano minacciato la serrata perchè non pagati dalla Regione per le forniture effettuate». Mazzocca racconta che dovette collaborare con Masciarelli alla stesura della parte Finanziaria della II° Cartolarizzazione da 360 milioni di euro poichè la Fira era l'organo di gestione e monitoraggio della sanità. La Giunta Del Turco approvò nel 2004 la legge sullo Spoil System per cambiare i verti, Arta, saga e Fira) ma ci fu un'opposizione che portò la legge in Cassazione. «Dunque - aggiunge Mazzocca - abbiamo dovuto aspettare un anno e lavorai con Masciarelli alla stesura del piano finanziario della seconda cartolarizzazione mentre della parte tecnica (sanitaria) se ne occupò il professor Di Stanislao». Al 31 dicembre del 2004 il debito nella sanità abruzzese era di 1,4 milardi di euro, una situazione spaventosa che impose la sottoscrizione di un "piano di rientro" imposto all'Abruzzo dall'allora Governo Prodi.
IL DEBITO E LE CARTOLARIZZAZIONI. «Dovevamo iniziare un percorso illuministico per risanare la situazione sanitaria della Regione Abruzzo sia dal punto di vista finanziario che da quello sanitario. In entrambi i casi i nostri dati erano pessimi», così l'ex assessore originario di Caramanico. Mazzocca spiega che la seconda cartolarizzazione, quella da 336 milioni di euro, conteneva una parte di debito residuo il 25% (circa 84 milioni) con le cliniche privante (Aiop ed Angelini) mentre il resto era rappresentato da debiti al 31/12/2004 verso i fornitori (farmacisti) e prestatori d'opera. Secondo Mazzocca mentre la prima cartolarizzazione da 340 milioni di euro conteneva crediti "non performing", cioè 80 milioni di euro autocertificati dalle cliniche private, nella seconda cartolarizzazione il protocollo ispettivo imposto dalla precendente Giunta regionale - che prevedeva verifiche sulle cartelle sanitarie a campione sullle 60 mila presentate - aveva consentito di certificarli. «In statistica il campione rappresentativo è del 5% - ha detto Mazzocca al presidente De Sanctis, che gli aveva chiesto come facesse a sostenere che non cerano prestazioni sanitari illegittime -. E' l'inferenza che ci dice che è attendibile. Io, però, ho deciso di aumentare i controlli al 50% tramite le commissioni ispettive. Ma fino al 2005 non ho potuto fare altro che applicare il protocollo ispettivo in vigore». Su questo punto ci sono stati diversi momenti di tensione tra il pool della procura (Bellelli e Di Florio) ed i legali della difesa. La storia, poi, è nota: a fine maggio Del Turco e Mazzocca si recarono dall'ex ministro della sanità per sottoscrivere il piano di rientro del debito della sanità, che poi venne adottato da Gianni Chiodi, mentre si procedette alla cartolarizzazione del debito della sanità venduto alle banche.
GLI ALTRI IMPUTATI NEL PROCESSO. Oltre a Del Turco e Mazzocca, sono imputati il segretario generale della presidenza, Lamberto Quarta, l'assessore Antonio Boschetti, l'ex assessore alla Sanità del centrodestra Vito Domenici e l'ex presidente della finanziaria regionale Giancarlo Masciarelli. In manette anche Camillo Cesarone, Gianluca Zelli e Luigi Conga.
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