“Essere giovane e non essere rivoluzionario è una contraddizione perfino biologica”. Salvador Allende
Maxi inchiesta Regione Abruzzo, indagato anche un carabiniere
Il militare è stato rimosso dall'incarico: per lui l'ipotesi di reato è quella della rivelazione di atti istruttori
ANCHE UN "CORVO" NELL'INCHIESTA SUGLI APPALTI DELLA REGIONE ABRUZZO. Ci sarebbe una "talpa" o un "corvo" nella maxi inchiesta su una serie di appalti gestiti dalla Regione Abruzzo. E l'uomo sarebbe anche un militare, un carabiniere in servizio presso la Procura di L'Aquila, che ora è indagato per fuga di notizie di reato: avrebbe rivelato ad un imprenditore e a un ex carabiniere, anche loro finiti sotto inchiesta, dell'indagine a carico di una persona. Le accuse di rivelazioni di atti istruttori sarebbero scattate nelle passate settimane, prima che cominciassero a venire fuori notizie di stampa sulla maxi inchiesta. Il militare e' stato rimosso dall'incarico.
L'INDAGINE DELLA PROCURA DELL'AQUILA. L'indagine della Procura di L'Aquila ha fatto emergere finora 28 indagati noti negli 8 fronti investigativi attualmente aperti, tra cui dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni, imprenditori, il presidente, Luciano D'Alfonso, e gli assessori regionali Marinella Sclocco, Silvio Paolucci e Dino Pepe. Le ipotesi di accuse, a vario titolo, sono di corruzione, turbativa d'asta, falso ideologico, abuso d'ufficio. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Renzo e dal pm Picardi, e portate avanti dai carabinieri del Noe e dalla Squadra Mobile di Pescara.
Redazione Independent